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Pini abbattuti a Molfetta: divampa la polemica

 
Matteo Diamante

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Matteo Diamante

Pini abbattuti a Molfetta: divampa la polemica

Il restyling di via Don Minzoni divide i residenti e il Comitato per la difesa del verde

Martedì 20 Agosto 2024, 13:09

MOLFETTA - Ad una settimana dall’incontro organizzato dall’Amministrazione Comunale di Molfetta per discutere la riqualificazione di Via Don Minzoni, la polemica sull’abbattimento definitivo degli alberi di pino non si placa. Da un lato il Comune di Molfetta con i suoi tecnici e progettisti, dall’altro lato il Comitato per la Difesa del Verde e del Territorio le cui speranze di vedere arretrare proprio il Comune sulle sue decisioni è sempre più vana. Tuttavia, come già emerso durante l’incontro a Lama Scotella della scorsa settimana, non tutti i residenti del quartiere si oppongono all’abbattimento di oltre una sessantina di alberi di pino considerati dall’Ente non adatti per fini urbani e ai quali si attribuisce il fattore di danno “elevato” che riferisce alla possibile rottura per sradicamento dell’intero sistema suolo-pianta o di parti significative della pianta.

«La prima cosa importante è che il progetto è stato fortemente voluto proprio dai residenti», affermano alcuni cittadini che non disprezzano l’opera di riqualificazione del quartiere levante di Molfetta. «Dice il falso chi afferma che i pini lungo il viale fanno ombra ai passanti perché, proprio per le condizioni in cui versa la strada, non è percorsa da alcun pedone e, per la presenza di tanto terreno e nessuna panchina non è comunque area di sosta e ristoro fisico per nessuno. Il sindaco sta assolvendo al suo primario compito di essere garante e tutore della sicurezza dei cittadini di quel quartiere e della salute pubblica perché, come specificato dall’amministrazione in fase di conferenza, ci sono state molte cadute di pedoni e richieste di risarcimento danni».

Tra i punti di attenzione, infatti, c’è la scelta di abbattere i pini a causa dei continui dissesti all’asfalto provocati dalle radici per un fenomeno incontrollabile. Dunque, lasciare gli alberi di pino lì dove sono e pensare ad una riqualificazione di Via Don Minzoni in una maniera differente, potrebbe in futuro produrre un dispendio inutile di soldi pubblici per il fatto che gli interventi su carreggiata e viale verrebbero vanificati dai dissesti che continuerebbero a provocare le radici di quegli alberi.

«Noi residenti abbiamo atteso per anni che il nostro quartiere di levante venisse rivalutato e migliorato e, pensiamo, di meritare di vivere anche noi in una zona rinnovata e moderna», concludono i cittadini. «Quindi, bene fa questa amministrazione a continuare i lavori senza altre revisioni di progetti». Come si accennava, dall’altra parte della barricata c’è il Comitato per la Difesa del Verde e del Territorio presentatosi all’incontro di lunedì scorso forte delle oltre 1600 firme raccolte per chiedere lo stop all’abbattimento dei pini. «Il Comitato ha ricevuto risposte completamente negative e, soprattutto, di ingiustificata chiusura», affermano i promotori della petizione. «I tanti “tecnici” comunali presenti sono stati “tutti concordi” nell’affermare che ad oggi non esistono tecniche e materiali che consentono di preservare quella cintura verde di via don Minzoni e che i nuovi materiali che trattengono l’espansione orizzontale delle radici non avrebbero un minimo di efficacia».

Le posizioni continuano ad essere completamente distanti sebbene ulteriori richieste avanzate dal Comitato come il coinvolgimento di un consulente terzo, scelto dall’Ordine degli Agronomi e dei Forestali che possa valutare la bontà delle due opposte perizie agronomico forestali, la quantificazione del valore socio economico del patrimonio arboreo di Via Don Minzoni, la predisposizione di un piano di gestione dell’opera pubblica che contempli, anche da un punto di vista economico, nonché utte le azioni atte a manutenere il verde esistente e futuro ed infine risposte certe sull’aver rispettato la direttiva che vieta l’abbattimento degli alberi durante il periodo di nidificazione degli uccelli.

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