E’ l’unico dei candidati sindaci a Bari a non aver commentato gli exit poll, che vedono in vantaggio Vito Leccese (Pd-civiche) e Fabio Romito (centrodestra). Ma stamattina Michele Laforgia (M5s-Si), che secondo le previsioni dovrebbe essersi attestato intorno al 20%, ha rotto il silenzio con un post «alla memoria di Giacomo Matteotti», l’antifascista ucciso nel 1924 da una squadraccia fascista dopo aver denunciato i brogli nelle elezioni.
«Cento anni fa, il 10 giugno 1924 – ha scritto Laforgia - una squadraccia fascista sequestrò e uccise il deputato socialista Giacomo Matteotti, che aveva denunciato pochi giorni prima i risultati delle elezioni politiche per le violenze, le illegalità e gli abusi commessi dagli uomini di Mussolini.
Come ha detto Antonio Scurati, “a lui, Giacomo Matteotti, erede di una ricca famiglia di agrari che aveva sposato la causa dei miserabili, rimproveravano con meschini cenni di scherno di essere "il socialista impellicciato" (oggi lo taccerebbero di essere un radical chic)”».
Sotto il post si è scatenato un dibattito tra sostenitori che commentano le indiscrezioni sul voto a Bari. In molti hanno visto infatti un parallelismo con le elezioni amministrative baresi, soprattutto nel riferimento al «radical chic» su cui l’avvocato barese ha fatto parte della sua campagna elettorale. «Spero questo post non sia riferito ai risultati elettorali, perchè sarebbe una grandissima caduta di stile, in perfetta linea con gli oppositori dell'attuale maggioranza», gli ha scritto un commentatore. Ma Laforgia ha ribadito ai suoi follower che «questo post è dedicato alla memoria di Giacomo Matteotti».