BARI - Cinque biciclette rubate, di cui una elettrica, in un condomio di Poggiofranco più un monopattino, anche questo elettrico, poi ritrovato danneggiato e quasi inservibile ad alcuni isolati di distanza. È il bilancio della notte brava dei ladri biciclette, monopattini ed eBike, categoria predatoria solitamente poco nota alle cronache forse perché il furto di un velocipede o di un micropattino suona come un reato di serie B. Eppure le razzie di dueruote a pedali sono in aumento anche del 140% in diverse città italiane. Uno studio del Registro Italiano Bici analizza infatti il fenomeno in 26 città campione, a partire dai comportamenti, da parte dei ciclisti e delle amministrazioni comunali, che facilitano i furti anziché combatterli. Nello studio «Furti di bici in Italia 2006-2022: quali gli strumenti di contrasto, le priorità e gli errori da evitare», sono analizzati i dati del registro sulle razzie dal 2006 al 2022 riferiti a 26 città campione delle 65 città attive e con circa 800mila bici censite.
I furti sono diventati un affare da centinaia di migliaia di euro l'anno. Anche a Bari e in provincia. Sul mercato nero le ciclo rubate valgono poco, da un minimo di 20 ad un massimo di 100 euro, ma consentono di passare subito all’incasso, denaro contante senza rischi. Nella notte tra venerdì e sabato ne sono sparite 5 in un colpo da un complesso di condomini affacciati su viale John Fitzgerald Kennedy.
Una mountain bike, una biciclette da corsa, due city bike, una da ciclocross e un monopattino parcheggiati nei cortili e nei garage di tre edifici vicini. Un repulisti evidentemente programmato dopo un sopralluogo.
Il valore del «bottino» non è elevato. I proprietari si riservano di presentare denuncia. Che si tratti di un fenomeno esteso che preoccupa gli amanti delle bici lo testimoniano le tante segnalazioni e le denunce veicolate via social. Nelle pagine web dell’associazione Fiab Bari Ruotalibera, che da anni lavora con costanza e grande impegno per diffondere la cultura delle dueruote, si legge, ad esempio la denuncia di Antonvito: «Occhi aperti! Chiedendo ed indagando alla ricerche delle mie bici rubate ho saputo - spiega Antonvito- da fonti di Japigia e Poggiofranco, che sono numerosi i furti, o tentati tali, direttamente nelle cantinole degli stabili. Prendete le opportune precauzioni per evitare che vi capiti “una storia come questa”. Abbiamo sempre l’abitudine di fare le cose in grande. Di bici ce ne siamo fatte rubare tre: la mia, quella di Maria Pia e quella di Daniela. Erano nel locale condominiale a piano terra nel palazzo dove vive mio padre; sono entrati (non era impossibile), hanno rotto il lucchetto che teneva la catena e preso le bici. Erano una Legnano (la mia), una Bianchi Camaleonte (di Maria Pia) ed una Bianchi Spillo (di Daniela)». Una denuncia che somiglia a molte altre. Ogni anno, in Italia spariscono circa 320mila biciclette: per i ciclisti la paura di essere derubati è seconda solo a quella di essere investiti. Stando ad uno studio della Federazione italiana ambiente e bicicletta, condotto su un campione di cittadini-ciclisti, i furti denunciati sarebbero solo il 30 o il 40% di quelli effettivamente perpetrati.
I furti come già detto rappresentano un business in crescita esponenziale. Un'attività che non sembra temere crisi e che anzi dalla crisi stessa è alimentata. Al punto che chi compra una bici nuova, ormai lo fa spesso scegliendo i modelli meno costosi proprio per paura, o meglio quasi la certezza, che prima o poi gli sarà portata via. I ladri puntano alle cantine, ai cortili delle abitazioni e alle aree di parcheggio spesso vicino a alle scuole.
Secondo le stime delle associazioni di ciclisti e ciclo amatori il 30% delle razzie vengono consumate da piccole bande, più o meno organizzate. Un altro 30% sarebbe ad appannaggio di poveracci, pronti a rivendere la «refurtiva» per poche decine di euro. Infine ci sono i furti su commissione, più o meno occasionali, che consento di rivendere le biciclette a ricettatori che successivamente le mettono sul mercato. In questo caso la refurtiva spesso viene piazzata attraverso internet.