BARI - I sigilli a telefoni, computer e documenti delle società baresi riconducibili all’ex assessore comunale al Bilancio di Bari Alessandro D’Adamo, indagato per truffa aggravata (dopo l’avviso di garanzia il sindaco Antonio Decaro gli aveva revocato la delega), sono saltati per meno di 72 ore. La Procura europea ha emesso ieri un nuovo provvedimento di sequestro nell’ambito dell’indagine su una presunta frode per attività di formazione finanziate con i fondi Ue.
Il sequestro eseguito il 15 aprile era stato annullato il 18 maggio dal Riesame di Roma per «vizi formali», con conseguente ordine di restituzione dei dispositivi e anche delle copie forensi. Il pm Francesco Testa, prima che i file tornassero in possesso degli indagati (oltre Alessandro D’Adamo ci sono la sorella Annalisa, referente di una ditta individuale che forniva le docenze agli enti di formazione, e il marito Danilo Cicchetti) ha firmato un secondo provvedimento chiarendo il contenuto dei documenti ritenuti utili all’inchiesta e, in particolare, precisando le parole chiave da utilizzare per l’estrapolazione dei dati...
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