BARI - Le pagine social gestite dall'assessorato al Welfare del Comune di Bari rilanciano i post dell'assessore Francesca Bottalico, candidata al Consiglio comunale in una delle liste a supporto di Michele Laforgia. Un caso, segnalato da una candidata della lista Romito Sindaco, l'avvocato Fabiola Ismaili, che ha costretto lo stesso Comune a intervenire intimando alla Bottalico di (far) cancellare i post incriminati, rilevando il rischio di “uso improprio” di messaggi propagandistici.
Mercoledì 15 la Ismaili ha inviato un esposto alla Prefettura e al segretario generale del Comune. Nel documento è spiegato che quattro pagine Facebook gestite dall'assessorato (Bari Social Book, Generare Culture non violente, Essere Comunità e Bari Social) “condividono realmente i post elettorali dell'attuale assessore comunale Bottalico”. Un esempio è il post del 12 maggio della Bottalico sulla manifestazione a difesa della legge 194, condiviso sulla pagina “Generare” con le foto della Bottalico che manifesta in piazza insieme a un gruppo di donne. Secondo la Ismaili “siamo di fronte all'utilizzo di soggetti pubblici, cioè le reti comunali di cui sopra”, utilizzati “per scopi esclusivamente privati, cioè la campagna elettorale dell'assessore Bottalico, non a caso assegnataria della delega ai servizi sociali”.
Il caso è finito nelle mani del segretario generale del Comune, Donato Susca, che il giorno successivo ha scritto alla Bottalico e alla Prefettura per riscontrare l'esposto della Ismaili. “Le pubbliche amministrazioni – ha ricordato Susca – nel periodo che intercorre tra la data di convocazione dei comizi elettorali e la chiusura delle operazioni di voto non possono svolgere attività di comunicazione istituzionale. Il divieto riguarda anche la comunicazione effettuata mediante l'utilizzo dei siti web e degli accounti istituzionali dei social media”. E dunque anche le pagine Facebook dei progetti dell'assessorato al Welfare, che non possono rilanciare i post dell'assessore-candidata. “Al fine di non incorrere nell'uso improprio di diffusione dei messaggi elettorali propagandistici”, Susca ha invitato la Bottalico “ad adottare tutte le azioni necessarie a rimuovere i contenuti non conformi alla normativa”.