BARI - Annullato il sequestro di telefoni, computer e documenti disposto il 15 aprile scorso nella indagine della Procura europea su una presunta truffa per attività di formazione finanziate con i fondi Ue, contestata all’ex assessore comunale al Bilancio di Bari Alessandro D’Adamo (al quale dopo l’avviso di garanzia il sindaco Antonio Decaro aveva revocato la delega). Solo una coincidenza, ma la società Kronos di D’Adamo, quella che si occupava dei corsi di formazione «reputati poco trasparenti», compare anche nelle carte dell’indagine barese per corruzione che solo qualche giorno prima, il 10 aprile, aveva portato all’arresto dell’ex assessore regionale Alfonsino Pisicchio, al quale D’Adamo era politicamente legato, come era legato ad un’altra ex assessora regionale, Anita Maurodinoia (coinvolta in una indagine per corruzione elettorale con il marito Sandro Cataldo, arrestato in quelle stesse settimane).
LA PRESUNTA TRUFFA La vicenda giudiziaria che riguarda D’Adamo, però, nulla ha a che vedere con la bufera che da febbraio ha travolto Bari. La presunta frode europea contestata all’ex assessore comunale, infatti, riguarda i fondi del programma Garanzia Giovani destinati alle società Kronos, Sinergia e Kronos II: il sospetto del pm romano Francesco Testa è che le società abbiano chiesto rimborsi per corsi in realtà mai erogati. Con D’Adamo sono indagati...
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