BARI - Quando il 21 marzo 2017 ha firmato davanti al sindaco Antonio Decaro per la delega di assessore al Bilancio, Alessandro D’Adamo era accompagnato da Alfonsino Pisicchio e Anita Maurodinoia, referenti di Iniziativa democratice e Sud al Centro. Ovvero due delle formazioni politiche di centrosinistra su cui si concentra la bufera giudiziaria delle ultime settimane.
Ma l’onda lunga delle inchieste del caso Bari nulla c’entra con le accuse di truffa aggravata e false fatturazioni che l’Eppo (la Procura europea) di Roma ha mosso a D’Adamo, alla sorella e al cognato nell’ambito di un nuovo fascicolo che riguarda la gestione del programma Garanzia giovani. Accuse che sono costate a D’Adamo l’immediata revoca dell’incarico politico da parte del sindaco di Bari.
D’Adamo, altamurano, 45 anni, legale rappresentante dell’associazione Kronos, ieri è stato perquisito insieme alla sorella Annalisa, responsabile dell’area didattica della Kronos: è indagato con una posizione più sfumata anche Danilo Cicchetti, marito di Annalisa, pure lui attivo nell’associazione.
I finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Bari guidati dal colonnello Arcangelo Trivisani, su delega del pm romano Francesco Testa, hanno perquisito le sedi Kronos di Bari, Altamura, Castellana, Lecce e Andria e di due enti collegati (Sinergia e Kronos due di Bari) per acquisire documentazione utile a riscontrare l’ipotesi accusatoria...