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Bari, la nuova vita di Villa Capriati: sia «Casa di arti e mestieri»

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Bari, la nuova vita di Villa Capriati: sia «Casa di arti e mestieri»

Nella struttura ha sede lo spazio di mutuo soccorso Bread&Roses. È lì, per intenderci, che avviene lo stoccaggio dei vasetti di salsa di pomodoro «Sfruttazero»

Venerdì 22 Marzo 2024, 13:13

BARI - Il recupero di Villa Capriati, su via Amendola, che con 20 milioni di euro di fondi Pnrr sarà adibita a «Casa della musica», potrebbe passare per un percorso «partecipato», sollecitato da chi quei luoghi li «abita» da anni. Non semplicemente una «Casa della Musica», cioè, ma una «Casa delle arti e mestieri».

Nella struttura ha sede lo spazio di mutuo soccorso Bread&Roses. È lì, per intenderci, che avviene lo stoccaggio dei vasetti di salsa di pomodoro «Sfruttazero». «Un bene comune – dicono i volontari - la cui definizione va ben oltre il significato istituzionale, ma che ha visto nel riconoscimento tramite il “regolamento dei Beni comuni” uno strumento funzionale alle pratiche e rivendicazioni che si portano avanti».

L’idea di co-progettazione che la comunità presenta alle istituzioni «è basata – spiegano - sulla cooperazione e non sulla competizione delle persone che vivono la città. Non vogliamo che ci sia un bando pubblico per la gestione dell’immobile, e che vinca il più forte economicamente e strutturalmente, ma vogliamo avviare una co-progettazione per una gestione che ponga al centro progettualità comuni e convergenti aperte a chiunque voglia fare di Villa Capriati uno spazio di mutuo soccorso pubblico, socialmente integrato ai bisogni inespressi e invisibili presenti in città».

A questo scopo «procede un percorso aperto e plurale – spiegano ancora - Dopo i laboratori ai autoprogettazione tenutosi negli ultimi mesi, abbiamo inviato al Comune di Bari una serie di planimetrie sugli usi/utilizzi degli spazi di Villa Capriati al fine di indirizzare la ristrutturazione che avverrà con i fondi del Pnrr.

L’obiettivo è quello di andare incontro ai bisogni artistici, sociali, artigianali, di “agire economie solidali” da parte di chi oggi è marginalizzato e sfruttato all’interno di un sistema economico e sociale sempre più escludente». Con questo obiettivo i volontari hanno chiesto un incontro al Comune per illustrare i dettagli della proposta e i criteri di gestione e di utilizzo della struttura.

La comunità del Bread&Roses, che ha coinvolto in questo percorso numerose altre associazioni e collettivi cittadini, ha messo nero su bianco, con tanto di planimetrie e distribuzione degli spazi, la loro idea di gestione. Dalle Bancarelle Selvagge, cioè un mercatino di autoproduzioni fuori dalla e contro la Grande Distribuzione Organizzata, all’Emporio Fuorimercato, un emporio di comunità autogestito, dall’Osteria Popolare, una cucina che utilizza i prodotti delle filiere contadine e agroecologiche fuorimercato al Fablab, cioè un laboratorio di fabbricazione. Ci sono poi lo spazio concerti e performance al coperto con palco, la sala prove comune, un’aula studio e una sala workshop, la foresteria e spazi per residenze artistiche, una palestra e un circo, per iniziative di giocoleria, cordi di trampoli e clowneria. Prevista anche la realizzazione di una ciclofficina per la “riparazione, manutenzione e invenzione di veicoli di locomozione senza motore, leasing popolare autogestito, riutilizzo di materiali e componenti, corsi di ciclo-meccanica, deposito pezzi di ricambio”. Nella proposta trasmessa al Comune c’è anche uno spazio dedicato al relax, «dove staccare e ritrovarsi» spiegano, che chiamano «spazio di decompressione e cura». E poi anche un’area kids dedicato ai bambini e alle bambine, l’info point «Vivere per sopravvivere», uno sportello di auto difesa sindacale.

La nuova vita di Villa Capriati è scritta. Ora la palla passa a chi avrà il compito di rendere possibile tutto questo.

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