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Passaporti e iter al rallentatore: l’allarme degli operatori turistici anche a Bari

 
Carmen Palma

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Carmen Palma

Passaporti e iter al rallentatore: l’allarme degli operatori turistici anche a Bari

I tempi di rilascio o rinnovo del documento ormai superano i cinque mesi

Domenica 25 Febbraio 2024, 12:40

BARI - «Le stime delle associazioni di categoria parlano di 300 milioni di euro andati in fumo per colpa del nodo passaporti. Ma quantificare il danno è impossibile»: a parlare è Oronzo Scelzi, proprietario di un’agenzia viaggi di Bari, la Eurocomex Viaggi, e membro della Fto (Federazione turismo organizzato). Il problema dei tempi di rilascio o rinnovo dei passaporti italiani è diventato ormai una questione nazionale, che colpisce soprattutto gli operatori del settore turistico. Nel biennio 2022-2023, sempre secondo le stime, sarebbero stati 167mila i viaggi internazionali saltati: un paradosso, se si pensa che il passaporto italiano è uno dei più potenti.

«È dal post Covid che va avanti questa storia. La situazione non si è più sbloccata e va sempre peggio. C’è da aspettare anche quattro, cinque mesi» continua Scelzi. «La gente si demoralizza quando vede i tempi di attesa sul sito della Polizia di Stato, e così in agenzia non viene proprio. Se partono, partono solo per destinazioni europee ». La Questura cerca di andare incontro al problema con le procedure di urgenza, ma non basta. I cittadini infatti possono presentarsi all’ufficio preposto con tanto di certificato che, anche senza prenotazione, qualora vi siano situazioni di emergenza o viaggi già programmati con partenze nei 30 giorni successivi, consente di accelerare l’iter.

«Non tutti però sono a conoscenza di questa procedura - spiega Scelzi - e sul sito alla pagina di prenotazione non viene riportata». Quello del passaporto, continua il tour operator, è «un ulteriore colpo alla nostra categoria, visto che abbiamo affrontato il Covid, poi le vacanze fai-da-te sulle piattaforme internet, a cui facciamo fronte offrendo dei servizi diversi, migliori e completi. Ripeto, la Questura di Bari si dà da fare con le urgenze, ma non si può andare avanti in questo modo, con il traffico diminuito di circa il 30%».

I viaggiatori che si arrendono più facilmente di fronte al fenomeno, racconta Scelzi, sono soprattutto gli anziani, che magari non hanno dimestichezza con il web o non hanno ancora una Spid.

«Questa situazione colpisce il settore da due anni, all’inizio pensavamo che l’aumento delle domande fosse colpa della Brexit e del post Covid, ma evidentemente così non è» racconta invece Giovanni Nanna, dell’agenzia di viaggi di Casamassima «La Capagira». «Chi deve fare le vacanze chiaramente si scoraggia perché non ha la sicurezza di avere il passaporto in tempo. Le procedure di emergenza le sfrutta magari chi deve spostarsi per motivi di lavoro o motivi personali, chi invece lo fa per ragioni di piacere alla fine, tra le procedure online e chi cerca magari l’aggancio per ottenere prima l’appuntamento in Questura, rimanda la decisione del viaggio. Questo è un danno».

La tipologia di viaggio che ne risente di più, continua Nanna, è quello «da qui a trenta giorni, di quella persona che magari ottiene una settimana di ferie inaspettata e potrebbe recarsi in un Paese extraeuropeo, e invece si lascia scoraggiare dai tempi di attesa». Insomma, non solo gente più adulta che ha poca dimestichezza con i meccanismi dello Spid o del sito della Polizia di Stato, anche i più giovani che possono permettersi di organizzare una vacanza last minute, e invece devono arrendersi di fronte ai meccanismi lenti della burocrazia.

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