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Ricettazione e vendita di Rolex falsi nel Barese: 7 misure cautelari

 
Redazione online

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Ricettazione e vendita di Rolex falsi nel Barese: 7 misure cautelari

Tutto è partito da un maxifurto nel 2021 di 45 orologi di lusso a Giovinazzo: sequestrati preziosi per un valore superiore a 250mila euro

Venerdì 23 Febbraio 2024, 14:09

20:55

BARI - I carabinieri del comando provinciale di Bari e della sezione di polizia giudiziaria hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 7 indagati, una persona in carcere, una ai domiciliari e cinque sottoposti alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di ricettazione in concorso, introduzione e circolazione nel territorio di prodotti industriali contraffatti, orologi Rolex, con l’aggravante di aver commesso il fatto nell’esercizio di un’attività professionale.

L’attività è stata avviata nel mese di novembre 2021 dopo un ingente furto, tra cui 45 orologi di pregio, nel comune di Giovinazzo. In collaborazione con la polizia di Monaco di Baviera sono stati trovati e sequestrati complessivamente 68 orologi, tra autentici e contraffatti, 24 Rolex di cui 20 autentici e 4 contraffatti, per un valore complessivo superiore a 250mila euro. Gravi indizi di colpevolezza sono stati raccolti nei confronti del principale indagato che deve rispondere della ricettazione di 14 orologi provento di furto, è stata poi ricostruita la catena di distribuzione dei preziosi ed i canali utilizzati dagli indagati per ricettare la merce rubata e introdurre in commercio quella contraffatta.

L’indagine che ha portato all’emissione di misure cautelari nei confronti di sette persone (una in carcere, una ai domiciliari e cinque obblighi di dimora), considerate componenti di una 'retè specializzata nella ricettazione di orologi di lusso rubati e contraffatti, fu avviata nel 2021. A novembre di quell'anno un ufficiale della Guardia di Finanza subì un furto del valore di 350mila euro: gli furono rubati 45 orologi, gioielli, borse e contanti nella sua casa di Giovinazzo (Bari). Il militare, poco dopo, si mise alla ricerca degli orologi e ritrovò in vendita su un portale online uno dei suoi Rolex, venduto a un ignaro commerciante napoletano. Pochi mesi più tardi, poi, lo stesso finanziere trovò alcuni suoi orologi in vendita nella prestigiosa fiera Wta di Monaco di Baviera, che ogni anno ospita venditori di tutto il mondo.

Le attività di indagine hanno quindi svelato (come si legge nell’ordinanza del gip Angelo Salerno) «l'esistenza di una rete di personaggi dislocati in varie regioni d’Italia, alcuni anche esercenti attività commerciale, coinvolti in attività di ricettazione, falsificazione e riciclaggio di orologi di pregio». Rete tenuta insieme dal 41enne di Altamura (Bari) Alessandro Lomaistro, ufficialmente disoccupato ma di fatto il gestore del negozio altamurano 'La Belle Epoquè insieme alla moglie, Loredana Dimola. Lomaistro, ora in carcere, è definito dagli inquirenti un «faccendiere» che opera «nell’ambito di assai poco trasparenti affari, per i quali ha una non indifferente disponibilità di denaro liquido». Centrale anche la figura del 28enne foggiano Gian Marco Carbonara, finito ai domiciliari e al quale sono stati trovati 14 Rolex rubati. Nella loro disponibilità sono stati ritrovati anche alcuni degli orologi rubati al finanziere, in totale i carabinieri ne hanno sequestrati 58. Insieme a Dimola sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla pg il 63enne Ciro Sorrentino (titolare della società proprietaria del negozio 'Tempo Romè, a Roma), il 33enne casertano Vincenzo Aversano, il 57enne napoletano Quirino Bongiovanni e il 31enne barese Francesco Lopez.

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