Sabato 06 Settembre 2025 | 23:23

Bari, caccia alla casa popolare: la carica dei tremila

 
Francesco Petruzzelli

Reporter:

Francesco Petruzzelli

Bari, caccia alla casa popolare: la carica dei tremila

Abolito il reddito di cittadinanza, previsto il raddoppio delle richieste

Martedì 13 Febbraio 2024, 13:37

BARI - Di sicuro sarà una corsa sino all’ultimo minuto. Con numeri più che raddoppiati. L’ultima volta, sei anni fa, furono in mille e 400 i partecipanti, oggi invece se ne prevedono circa 3mila, complice l’aumento della povertà e l’eliminazione di diverse forme di sussidio.

A Bari scatta la caccia ad un alloggio popolare con la pubblicazione del Comune del nuovo bando per le assegnazioni, riaggiornando così la graduatoria ferma al precedente avviso del 2018. Fino alle ore 12 del prossimo 11 aprile sarà possibile presentare la domanda e sperare di rientrare nelle posizioni utili per ottenere l’assegnazione di una casa popolare.

La vecchia graduatoria scadrà con la pubblicazione della nuova e questo significa che anche le famiglie inserite nella precedente lista d’attesa dovranno presentare domanda (via pec, via raccomandata o a mano negli uffici comunali Erp di via Archimede) per partecipare al nuovo avviso. Diversi e immutati i requisiti di accesso richiesti: la residenza o la sede dell’attività lavorativa esclusiva nel Comune di Bari; non essere proprietari di appartamento adeguato al proprio nucleo familiare né in Italia né all’estero; non avere già ottenuto l’assegnazione di alloggio realizzato con contributi pubblici o l’attribuzione di precedenti finanziamenti agevolati in qualunque forma concessi dallo Stato o da enti pubblici. E soprattutto non risultare occupanti senza titolo di alloggio erp.

Anzi, i soggetti che occupano abusivamente alloggi di edilizia residenziale pubblica non possono partecipare alle procedure di assegnazione di alloggi della medesima natura per i cinque anni successivi alla data di accertamento dell’occupazione abusiva.

La soglia di reddito del nucleo familiare, riferita all’ultima dichiarazione fiscale (reddito 2022 presentato nel 2023) deve essere inferiore ai 15.250 euro. «Il nuovo bando è stato redatto confermando alcune novità introdotte per la prima volta con l’analoga procedura del 2018 - commenta l’assessore al Patrimonio Vito Lacoppola - quali il riconoscimento di un punteggio in favore dei soggetti ospiti delle Case di comunità del Welfare comunale o dei nuclei che si sono visti assegnare temporaneamente alloggi precari in emergenza abitativa. Una scelta che risponde alla volontà di continuare a sostenere le fasce più deboli della popolazione anche a fronte dell’aggravarsi, negli ultimi anni, del disagio economico e abitativo vissuto da molte famiglie a causa di una serie di circostanze, prima tra tutte la pandemia, quindi la crescita dell’inflazione legata ai conflitti in atto».

Rispetto alla graduatoria ancora in vigore che contava 1.300 beneficiari, sono circa 500 gli alloggi assegnati nel frattempo, di cui 130 di nuova realizzazione. Le restanti assegnazioni sono riconducibili invece al rilascio degli alloggi a seguito del decesso o trasferimento dei precedenti assegnatari o al recupero degli immobili grazie all’intervento della Polizia locale in caso di occupazioni abusive.

Scaduti i termini per presentare le domande, sarà stilata la nuova graduatoria che entrerà in vigore solo al termine della valutazione dei ricorsi amministrativi che eventualmente verranno proposti. Non a caso basta ricordare che sul bando 2018 furono ben 400 i ricorsi esaminati dalla commissione regionale Erp, allungando di fatti i tempi per la pubblicazione della graduatoria definitiva. E in questo nuovo bando rientreranno gli 80 nuovi alloggi tra Japigia e Sant’Anna, la cui costruzione è in capo in parte ad Arca Puglia e in parte direttamente al Comune.

Il bando prevede anche diversi punteggi che aumentano per le famiglie numerose (ad esempio da 7 componenti in poi scattano tre punti) e a basso reddito. Per nucleo familiare si intende la famiglia costituita da coniugi, figli, affiliati e affidati con provvedimento del giudice con loro conviventi da almeno due anni. Rientrano nel nucleo familiare anche i conviventi more uxorio, le unioni civili, gli ascendenti, discendenti, collaterali fino al terzo grado e gli affini fino al secondo grado purché dichiarino, alla data di pubblicazione del bando, che la convivenza è finalizzata alla reciproca assistenza morale e materiale e che sono inseriti nello stesso stato di famiglia, da almeno due anni.

Ma quello degli alloggi popolari resta un’emergenza sociale. In Puglia vi sono circa 60mila unità Erp, di cui solo a Bari ben 10 mila. E in media ogni anno si libera circa l’8 per cento di queste abitazioni e che può essere assegnato solo dopo lavori di risanamento. Una manutenzione che però scarseggia anche a causa delle poche risorse che lo Stato passa alle Regione e che queste trasferiscono poi ai Comuni, ormai lasciati sempre più soli nel gestire questo caldo fronte sociale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)