BARI - «Un annuncio di lavoro come ce ne sono tanti sta facendo discutere a Bari in rete e sui social. Si cerca un “ragazzo” o una “ragazza” per lavorare in un bar dalle 20 fino all’orario di chiusura, ogni sabato e ogni domenica. Compenso: 300 euro al mese. Si è aperto un dibattito: in molti lo trovano normale, altri si indignano». Così, in una nota, Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, allarga la discussione e pubblica su Facebook una riflessione più ampia su giovani e lavoro.
«Fermiamoci un attimo a riflettere – scrive la deputata – se in un mese ci sono quattro fine settimana la paga è di 37,50 euro al giorno, anzi alla notte. Se il mese inizia di sabato e i fine settimana sono 5 la paga è di 30 euro a notte. Se ci mettiamo che questo annuncio compare a Bari, dove il lavoro non abbonda, può capitare che il “ragazzo” o la “ragazza” non sia esattamente lo studente che vuole arrotondare ma un uomo e una donna sta per rinunciare alle sue speranze e ai suoi progetti per una paga da fame. Non c’è niente di normale in questo annuncio. Questo non è lavoro ma è sfruttamento. Combattiamo le nostre battaglie per il salario minimo e per il reddito universale garantito perché nessuna e nessuno debba abbandonare i suoi progetti di vita per una paga da fame».