MONOPOLI - Dal computer dell’ospedale di Monopoli, dove lavorava come responsabile del magazzino economale, il 65enne Cosimo Recchiuto, ex consigliere comunale, avrebbe visitato per mesi siti di scommesse sportive e siti pornografici. Nello stesso periodo, tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019, si sarebbe procurato farmaci, soprattutto Viagra, che poi avrebbe consegnato a più persone, con tanto di indicazioni sulle modalità di somministrazione, in cambio di denaro e favori.
A cinque anni dai fatti, Recchiuto e altre sette persone sono state rinviate a giudizio con le accuse, a vario titolo contestate, di peculato, peculato d’uso, abuso d’ufficio, traffico di influenza illecite e ricettazione (prosciolta una commerciante). Nell’udienza preliminare che si è celebrata dinanzi al gup Giuseppe Battista la Asl di Bari si è costituita parte civile. L’unico degli imputati, un altro commerciante di Monopoli, Leonardo De Lauro, che aveva scelto di essere processato con rito abbreviato, assistito dall’avvocato Giuseppe Carbonara, è stato assolto «perché il fatto non costituisce reato». Tutti gli altri dovranno difendersi nel processo che inizierà il 6 febbraio.
Il dipendente Asl Recchiuto, difeso dall’avvocato Giampiero Risimini, è accusato di una decina di episodi di peculato, anche per aver sottratto dall’ospedale San Giacomo toner, decine di rotoli di carta igienica, bicchieri di plastica, flaconi di detersivo e penne, per poi rivenderli a commercianti della città. Le verifiche dei carabinieri hanno documentato, tra le altre cose, che durante l’orario di lavoro ma «anche in orari e giorni non lavorativi», avrebbe usato «per fini personali le attrezzature, gli arredi, il telefono, la corrente elettrica, adibendo il suo ufficio a uso privato, anche con ricezione di terze persone estranee all’amministrazione, per concessione di favori di vario genere». E avrebbe usato anche pc e connessione internet per navigare sui social, controllare gli esiti di giocate sportive e visitare siti porno.
Oltre Recchiuto sono imputati alcuni commercianti e un dipendente di una società esterna, la Sanitaservice della Asl, Giacomo Rizzo, 61 anni, ausiliario nella farmacia dello stesso ospedale. Era lui, secondo la Procura, a procurare a Recchiuto i medicinali che poi questi distribuiva. Per queste condotte il 65enne risponde anche di somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute pubblica ed esercizio abusivo delle professioni di farmacista e medico. «Abusivamente - si legge nell’imputazione - esercitava le professioni di farmacista e medico distribuendo ad una pluralità di soggetti, non in possesso di prescrizione medica, farmaci come il Viagra, fornendo anche indicazioni sulla quantità da assumere e le modalità». Il tutto - ritiene pm la Chiara Giordano - «in cambio di denaro, beni o comunque favori».
L’inchiesta dei carabinieri è cominciata all’inizio del 2019, quando i militari hanno scoperto il dipendente Asl entrare e uscire dall’ospedale, anche nei giorni festivi, con pacchi o buste in mano. Le verifiche, mediante attività tecniche, pedinamenti e perquisizioni, hanno «permesso anche di scoperchiare una rete di connivenza con alcuni commercianti locali che si prestavano ad emettere scontrini fiscali per acquisti in realtà mai realizzati o di importi superiori al reale valore di mercato, poi contabilizzati dal dipendente Asl infedele come acquisti di urgenza».