Sabato 06 Settembre 2025 | 02:48

Bari, Forza Italia contro Decaro: «Chi chiede il terzo mandato va contro la Costituzione»

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Bari, Forza Italia contro Decaro: «Chi chiede il terzo mandato va contro la Costituzione»

Il vicecommissario Carrieri «Si limiterebbe la libertà di voto degli elettori, incidendo sulla genuinità della competizione. Rischio eccesso di professionismo»

Sabato 11 Novembre 2023, 21:03

BARI - Forza Italia dice «no» alla ipotesi terzo mandato. Il dibattito in vista delle prossime elezioni amministrative si arricchisce di un nuovo tassello. Il vice commissario di Forza Italia per l’area metropolitana di Bari Giuseppe Carrieri fa leva niente meno che sulle sentenze della Corte costituzionale per «smontare - si legge in una nota - la pretesa di Decaro di abolire il vincolo del secondo mandato».

«Il suo scopo evidente - osserva Carrieri - è quello di rimuovere le norme che oggi gli impediscono di ricandidarsi, ancora, per la terza volta. A sostegno di questa pretesa, Decaro ha portato una serie di argomentazioni. È arrivato addirittura ad affermare l’illegittimità costituzionale della legge che limita a 10 anni e a 2 mandati consecutivi funzioni e ruolo di sindaco. Tesi e parole gravi che, invero, si possono confutare sentenze della Corte Costituzionale alla mano».

In punta diritto, Carrieri, a sostegno della tesi di Forza Italia snocciola contributi della dottrina giuridica e decisioni della Consulta. «Proprio nel 2023, infatti, con la sentenza n. 60, i giudici costituzionali hanno ribadito come la previsione di un limite di legge alla ricandidabilità dei sindaci sia un “punto di equilibrio tra il modello dell’elezione diretta del sindaco e la concentrazione del potere in capo a una sola persona che ne deriva”, sistema che può produrre “effetti negativi anche per la par condicio delle elezioni successive, suscettibili di alterazioni per rendite di posizione”».

Insomma, «l’introduzione anche solo di un ulteriore mandato (che innalzerebbe il limite da due a tre), secondo la Corte, avrebbe un’incidenza significativa, considerata la durata quinquennale di ogni mandato, e violerebbe inevitabilmente il principio di uguaglianza nell’accesso alle cariche elettive, sancito dagli articoli 3 e 51 della Costituzione». In sostanza, «passare da un limite di 2 mandati a uno di 3, se non oltre, vorrebbe dire estendere di molti anni la possibile permanenza al potere di una figura dotata di prerogative e poteri di cui altri soggetti politici (consiglieri/assessori/parlamentari) non dispongono».

Secondo Carrieri «la giurisprudenza e la dottrina, dunque, confutano platealmente le tesi perorate da Decaro sulla presunta anticostituzionalità del limite e le suggestioni divulgate dallo stesso sindaco uscente negli ultimi mesi sui media. Anche sulla genuinità e obiettività di tali tesi sussistono forti dubbi, considerato il chiaro interesse personale che ha Decaro sulla questione. Non prenderne atto è una sonora caduta di stile, che si somma all’assoluta infondatezza giuridica delle argomentazioni, avanzate per tentare di abolire un limite di legge posto a tutela della democrazia, dei concorrenti, dei cittadini e dei principi costituzionali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)