BARI - La richiesta di 15mila euro avanzata all’uomo ingiustamente arrestato nel 2014 con 26 grammi di cocaina in macchina fu dovuta allo stato di necessità in cui si trovava per i debiti contratti con il gioco d’azzardo. Ma i soldi non sarebbero serviti a nulla, perché l’allora maresciallo Enzo Cipolla aveva già testimoniato nel processo a carico dell’imprenditore barese e dunque non avrebbe potuto più incidere in alcun modo. È questa la linea che Cipolla terrà oggi davanti al gup Antonella Cafagna, dove l’ex militare accusato di tentata corruzione in atti giudiziari ha chiesto di rendere dichiarazioni prima di essere giudicato con il rito abbreviato.
È dunque improbabile che Cipolla, 55 anni (difeso dall’avvocato Salvatore Campanelli) possa parlare dei coimputati, gli avvocati Nicola Loprieno e Gaetano Filograno, che secondo l’accusa avrebbero messo su il complotto ai danni dell’imprenditore per punirlo della sua relazione con l’allora moglie di Filograno e che per questo rispondono di detenzione e spaccio di stupefacenti...
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