BARI - Una Campionaria che guardi al passato ma proiettata nel futuro. Così la immagina il presidente della Nuova Fiera del Levante, Gaetano Frulli, nominato a fine luglio dopo la scomparsa prematura del presidente Alessandro Ambrosi. Lo slogan di questa edizione è «La forza del Levante».
Presidente Frulli, che significa?
«È uno slogan che ho ereditato. Era stato pensato dal presidente Ambrosi e io ho cercato di mettermelo a misura, di interpretarlo. È la forza di tutti noi levantini che dobbiamo mettere a sistema, per rimboccarci le maniche e superare il momento terribile e incredibile che abbiamo attraversato e che stiamo ancora vivendo. Ho cercato, nel poco tempo che ho avuto a disposizione, di organizzare una Campionaria che partisse da questo, per capire quello che espositori e visitatori vogliono».
Quindi che Campionaria sarà?
«Sarà una Campionaria forte di una storia di 86 anni. Abbiamo cercato di rendere la fiera, nei luoghi, più bella possibile con gli spazi che abbiamo a disposizione. Abbiamo fatto lavori sull’asfalto, interventi di giardinaggio e pulizia anche nella zona monumentale».
La polemica di qualche giorno fa sul degrado nei viali della fiera è quindi superata?
«Abbiamo messo in sicurezza e recintato alcuni padiglioni perché pericolanti, realizzando anche pannelli esteticamente belli. Nessuna strada sarà chiusa».
E dal punto di vista dell’offerta?
«Non abbiamo un solo metro quadro libero da affittare. Avremo circa 310 espositori, il 15% in più della scorsa edizione, con il ritorno di aziende storiche che non venivano da dieci anni. C’è un buon clima. E poi una varietà di settori: edilizia, automotive, agricoltura e agroalimentare, un parco giochi e tante attività di intrattenimento che animeranno le giornate. Per finire, per noi un obiettivo primario, abbiamo messo a punto un calendario di eventi serali, lavorando con artisti del sud e della Puglia in particolare per accontentare tutti, grandi e bambini, perché intendiamo animare la Fiera ogni giorno fino a mezzanotte. E poi abbiamo invitato l’azienda che ha ereditato la ricetta della merendina tradizionale della fiera, che sarà prodotta in un gazebo con un forno. Era una delle principali richieste sui social. E sempre nella zona centrale, ci sarà uno stand con gelato artigianale. Insomma, quando ho immaginato l’organizzazione della Campionaria, ho cercato di ragionare da visitatore ma anche da espositore».
Un tempo la Fiera dettava l’agenda economica del territorio per l’anno a venire. É ancora così o potrebbe tornare a farlo?
«La Fiera del Levante deve essere uno strumento al servizio del territorio, deve movimentare i viaggiatori economici alimentando questa forma di turismo. Questo fanno oggi le fiere in tutta Europa, mescolando all’offerta economica quella culturale e l’intrattenimento. Il vero lavoro inizia dopo la Campionaria».
Cosa porta nella sua esperienza e nei suoi progetti per la Fiera della eredità del presidente Ambrosi?
«È lui che ha voluto la Nuova Fiera del Levante. Dopo la fase del commissariamento. Io non l’ho conosciuto, l’ho vissuto e ho visto quando ha lavorato per il rilancio della Campionaria, perché tornasse ad essere un punto di riferimento. Lui aveva tante bellissime idee che non avuto il tempo di mettere a valore. Io metterò nei progetti la mia personale visione ma sulla base e sul tracciato che lui voleva dare».
Alla cerimonia di inaugurazione per il governo ci sarà il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. Cosa chiederà al Governo e a tutti gli interlocutori istituzionali?
«Ai locali la possibilità di sviluppare la Fiera del Levante e renderla adeguata ai tempi. Al Governo di avere una visione verso economia del Sud, di Bari e della Puglia. Noi siamo veramente il ponte dell’Europa nel Mediterraneo. Se investissero su di noi per dialogare con tutti i paesi del bacino del Mediterraneo, Balcani, Africa, Medio Oriente, avrebbero a disposizione un vero hub di congiunzione. La Fiera può davvero diventare lo strumento strategico per accogliere relazioni culturali ma anche aziende. Anche in quest’ottica uno degli aspetti su cui ho molto lavorato nella organizzazione di questa edizione della Campionaria è il tema della internazionalizzazione».