BARI - Era l’incubo dei negozianti della provincia, ritenuta dagli investigatori tra le maggiori esperte e professioniste del taccheggio. E la sua presunta complice, formalmente incensurata, è la moglie di uno degli affiliati al clan mafioso degli Strisciuglio. Tre giorni fa, il pomeriggio del 30 agosto, hanno derubato in una manciata di ore ben otto negozi all’interno del centro commerciale «Puglia Village» di Molfetta, portando via merce, oggetti, scarpe, vestiti e uno zaino, del valore complessivo di oltre 1.200 euro. Gina Montrone, 49enne del quartiere Libertà e Donatella Mercoledisanto, barese della città vecchia, 37 anni, sono state arrestate in flagranza mentre caricavano nel bagagliaio dell’auto l’intero bottino. Ieri, dinanzi al giudice, hanno confessato e alcune ore dopo hanno lasciato il carcere di Trani: Montrone finita agli arresti domiciliari, Mercoledisanto libera con obbligo di presentazione alla pg.
I FURTI SERIALI - I negozi erano in chiusura quando le due sono entrate rubando tutto quello che riuscivano a nascondere nelle borse. E sono state arrestate per questo in flagranza poco dopo, intorno alle 23. La tecnica, ben collaudata, prevedeva l’utilizzo di uno «splaccatore» a calamita - che Montrone, quando è stata bloccata dalla Polizia locale e perquisita ha cercato di nascondere all’interno di un vaso - e una chiave fissa rinvenuta nella borsa indossata dalla complice Mercoledisanto. La merce era stata presa direttamente dagli espositori per poi riversarla nel bagagliaio dell’auto (lì dove gli agenti l’hanno trovata e sequestrata).
Dall’Antica Sartoria avevano rubato quattro capi del valore di 150 euro; dal negozio General Store Outdoor uno zaino «Napapiri»; altri 17 articoli sono stati rubati all’interno del punto vendita «Flying Tiger Copenaghen», per un valore complessivo di circa 90 euro; da Terranova hanno rubato tre capi; da Bershka ben 15 abiti e due paia di scarpe (valore circa 470 euro); da Zara hanno sottratto quattro articoli del valore di 190 euro; da Kasanova altri tre capi; da Happy Casa Store ben 30 articoli del valore di 137 euro.
LA DIRETTISSIMA - Dopo l’arresto in flagranza, le due sono state portate in carcere e la pm di turno della Procura di Trani (competente sul territorio di Molfetta) ha chiesto la convalida con applicazione della detenzione in cella per entrambe. Dinanzi al giudice, ieri mattina, assistite dai rispettivi difensori, le due indagate sono state interrogate e hanno confessato. Pochi dubbi, quindi, sulle loro responsabilità: prese con le mani nel sacco - è proprio il caso di dire - sul luogo del delitto e con il bottino in macchina. Il giudice ha convalidato l’arresto per le due ma non ha applicato la custodia cautelare in carcere. Per Montrone, già condannata altre due volte per vicende simili, quindi una ladra di professione con precedenti penali specifici, sono stati disposti gli arresti domiciliari nella sua casa nel quartiere Libertà. Mercoledisanto, invece, a carico della quale esiste un solo precedente risalente a più di dieci anni fa e relativo a scommesse clandestine, è tornata libera dopo 48 ore in cella con obbligo di presentazione alla pg. I legali hanno chiesto termini a difesa per discutere la causa e si tornerà in aula a ottobre per concludere il processo con rito direttissimo.