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Bari, è corsa all’assegno unico nei Caf: dopo la sospensione del reddito di cittadinanza

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Bari, è corsa all’assegno unico nei Caf: dopo la sospensione del reddito di cittadinanza

Chi ha perso il beneficio ma ha figli tra 18 e 21 anni deve fare una nuova richiesta

Mercoledì 02 Agosto 2023, 13:06

BARI - Non solo gli uffici comunali dei servizi sociali, da giorni alle prese con cittadini percettori del reddito di cittadinanza che hanno ricevuto venerdì scorso il messaggio dell’Inps che li informava della sospensione della erogazione del sussidio. Anche i Caf stanno registrando l’assalto di decine di utenti che chiedono cosa fare e come. Soprattutto perché quello che accadrà da ora in poi non è chiaro.

«Navighiamo a vista. Non sappiamo nulla e non riusciamo a dare tutte le risposte» spiega Pino Neviera, titolare di un Caf nel quartiere Libertà, chiarendo che «i Caf in questa fase sono stati estromessi del tutto. Sono arrivate tempo fa comunicazioni dal patronato centrale sulla base di una circolare dell’Inps, ma poi nessuno ci ha dato gli elenchi di chi avrebbe avuto la revoca». Come del resto è accaduto ai Comuni, che non hanno avuto comunicazioni sui destinatari della sospensione, ma solo i criteri in base ai quali alcune categorie di beneficiari (under 60 senza figli minori o disabili in famiglia e quindi occupabili) avrebbero perso il sussidio.

Gli unici, cioè, ad essere informati direttamente dall’Inps, con un freddo sms, sono stati i diretti interessati, invitati a rivolgersi ai servizi sociali dei rispettivi Comuni per la presa in carico, per accedere cioè al nuovo sussidio di 350 euro che tuttavia è legato ad un percorso formativo di lavoro in cui essere inseriti.

E poi c’è un altro problema, l’assegno unico, quello destinato alle famiglie con figli fino ai 21 anni di età. Ai destinatari del reddito di cittadinanza questo veniva erogato dall’Inps insieme all’assegno di rdc. Tutti coloro che da ieri lo hanno perso, però, e hanno figli tra i 18 ai 21 anni, devo farne richiesta. Avendo ricevuto l’sms solo venerdì, quindi tre giorni prima della scadenza del mese, il rischio è che in tanti perdano una intera mensilità. Peraltro si tratta di un periodo dell’anno, agosto, in cui tanti uffici sono chiusi per ferie, Caf inclusi. «Da settembre saremo sommersi di richieste» dice Neviera, che già in questi giorni è alle prese con decine di telefonate da parte degli utenti che chiedono aiuto e spiegazioni dopo aver ricevuto il messaggio e che ha già trasmesso diverse richieste di assegno unico per coloro che non avendo più diritto al rdc posso però ancora ricevere l’altro sussidio. Stando ai suoi calcoli, sui circa 300 beneficiari che il suo Caf ha preso in carico nel 2023, tra rinnovi e nuove domande («crollati nel numero – spiega – perché nei primi anni del sussidio superavano i mille»), circa il 20 per cento lo ha perso. Ma è una stima prima di base scientifica, perché, come detto, l’Inps non ha comunicato agli enti l’elenco degli esclusi.

In tutta l’area metropolitana di Bari i percettori del reddito di cittadinanza a giugno scorso (ultimo dato disponibile fornito dall’Inps) erano 22.223, 3.054 nuclei famigliari per un totale di 50.330 persone coinvolte, percependo in media un importo mensile di 588,54 euro. L’Inps negli ultimi giorni ha notificato l’sms di sospensione a circa 2.500 baresi.

A Bari città, da quando il sussidio è stato introdotto, le domande di rdc sono state all’incirca 33mila circa tra Porta Futuro e centri per l’impiego. Al job center comunale i casi assegnati sono oggi 7.936 e 3.953 di questi sono stati presi già in carico.

Una situazione drammatica raccontata dai numeri complessivi della «povertà»: in città sono circa 25mila le persone in povertà relativa, cioè che vivono al di sotto delle possibilità. A questo si aggiungono le oltre 800 persone all’anno in condominio sociale comunali e i 471 in lista per emergenze abitative.

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