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Scontro treni, a Corato un murale per ricordare la vita di Francesco

 
Redazione online

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Scontro treni, a Corato un murale per ricordare la vita di Francesco

Il racconto del suo ultimo anno di vita, era una delle 23 vittime

Mercoledì 12 Luglio 2023, 21:14

BARI -  C'è un filo rosso sul murale inaugurato oggi pomeriggio a Corato in provincia di Bari. È il simbolo di un legame che mai si potrà spezzare perché passa attraverso i cuori dei familiari, degli amici, dei concittadini di Francesco Tedone, lo studente morto sette anni fa il 12 luglio nello scontro tra due treni che percorrevano la tratta a binario unico tra Andria e Corato e nel morirono 23 persone. Disegni che raccontano il suo ultimo anno di vita: il viaggio in Giappone, la scuola e il chilometri 51, quello del tragico impatto. Lo hanno voluto i componenti dell’associazione dedicata a Francesco, su un muro di largo Baione, lo stesso che costeggia la nuova fermata ferroviaria 'Corato sud’. 

«La morte è difficile da accettare e comprendere ma di fronte a ciò che non possiamo comprendere, possiamo ancora allacciarci le scarpe e continuare il cammino», spiegano dall’associazione. «Lei ha avuto il coraggio di salire su quel treno. A me è mancato», dice Vincenzo Tedone papà di Francesco che ieri di compiere lo stesso viaggio fatto dal figlio non ne ha voluto sapere. Al contrario di sua moglie Angela. «Volevo vedere cosa ha visto mio figlio, capire cosa è successo e sono arrivata alla conclusione che nessuno ha potuto rendersi conto di quanto stava accadendo», spiega la mamma di Francesco con la voce che trema dalla emozione. Ha viaggiato sul primo vagone, lo stesso del figlio.

«Il personale di bordo è stato gentile - racconta - quando ho chiesto se fosse possibile far fischiare il treno al chilometro 51, mi ha assecondato. Ho visitato la cabina del macchinista, visto come correva veloce il treno e compreso che quel botto era davvero inevitabile quando i due mezzi ormai erano l’uno di fronte all’altro». Angela si dice «delusa» dalla sentenza di primo grado che ha condannato il capostazione in servizio ad Andria, Vito Piccarreta e Nicola Lorizzo, capotreno del convoglio ET1021 partito da Andria e diretto a Corato. Assolti gli altri imputati, tra cui i vertici di Ferrotramviara, la società di trasporti ferroviaria che gestisce la tratta. "Sapevamo già dal giorno successivo all’incidente, che era stato un errore umano a provocarlo: sbagliare è umano - sostiene - ma chi doveva garantire la sicurezza della tratta? Non ci fermiamo, andiamo avanti. Non può finire così». 

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