BARI - Annamaria è una disabile totale che da anni combatte contro il progredire della sclerosi multipla a placche. Vive in una villa a Noicattaro con una sentenza di sfratto esecutivo imminente: entro il 4 luglio deve lasciare la sua abitazione. Vorrebbe riuscire ad andar via, a trovare un'altra casa, ma oltre alla difficoltà di trovare un alloggio idoneo alla sua situazione fisica, si sta scontrando con un muro di discriminazioni. I proprietari gli negano l'affitto quando scoprono che è malata.
«Non so più che fare e sono disperata. Io voglio andarmene da questa casa, ma se non ne trovo un'altra come faccio? - dice quasi piangendo -. Ho bisogno di più tempo. I miei genitori mi hanno lasciato una casa, ma l'avevo affittata. A sua volta sto dovendo mettere fuori l'affittuaria, una madre disoccupata con figli e questo mi sta facendo sentire male...».
Annamaria ha un nodo in gola che le spezza la voce, è una donna orgogliosa, che ora deve combattere una esistenza difficile. La casa dove vive e dalla quale è stata sfrattata è la villa dove viveva con il marito, prima che diventasse ex e la cacciasse.
«Sono anni che devo sempre combattere, ora anche contro chi mi discrimina in quanto disabile. Con il mio ex marito avevamo un'attività commerciale. Lavoravamo insieme. Mi ha fatto questa casa quasi su misura per la mia malattia, ma dalla separazione nel 2014 tutto è cambiato, mi sono trovata di fronte un altro uomo. Ora è arrivato lo sfratto, senza che mi pagasse alimenti, parte del mio tfr, che non ha versato, e soprattutto nonostante paghi quanto devo. Da 3mila euro di alimenti alla fine oggi mi versa si è no 600 euro al mese, solo di assistenza diurna ne pago io 750».
Attorno ad Annamaria si sono stretti tanti amici. L'obiettivo è cercare di convincere il giudice a garantire una proroga di un paio di mesi, per far in modo che Annamaria abbia il tempo necessario a trovare un'altra abitazione. In casa ci sono pacchi e pacchetti ovunque.
«Io voglio andare via – ripete con un fil di voce -, ma nella mia condizione è tutto difficilissimo. Per favore, ho bisogno di aiuto. Addirittura l'ingiunzione di sfratto prevede la presenza della forza armata. Contro di me disabile totale. Mi troverò carabinieri e polizia che mi prenderanno di peso per cacciarmi di casa? Io ad oggi non so dove andare».
Gli amici hanno anche contattato il sindaco di Noicattaro (comune di residenza di Annamaria) per cercare di trovare una soluzione. Il sindaco si è detto disponibile, ma una qualsiasi soluzione ha bisogno di tempo, quello che ad Annamaria non è concesso.
«Vi prego che qualcuno mi aiuti. Non voglio pietà, vorrei poter trovare una casa che sono in grado di pagare. Vorrei solo un po' di tempo perché quello che un normodotato può fare in una settimana, per me è un impegno di mesi». [R. Sche.]