Sabato 06 Settembre 2025 | 11:58

«Palesexit», a Bari l’idea non tramonta: gli autonomisti in Regione

 
Francesco Petruzzelli

Reporter:

Francesco Petruzzelli

«Palesexit», a Bari  l’idea non tramonta: gli autonomisti in Regione

I promotori del distacco di Palese e Santo Spirito dal capoluogo saranno ascoltati in commissione Affari Istituzionali. Quattromila firmatari chiedono un Comune indipendente

Lunedì 12 Giugno 2023, 12:38

BARI - Un primo passo verso la «Palesexit». Con i proponenti che sperano di aprire un varco legislativo nel cuore dei consiglieri regionali. L’autonomia di Palese e Santo Spirito riprende il suo percorso e questa volta riparte concretamente dalle aule della Regione Puglia.

L’appuntamento - Martedì 20 giugno alle ore 10 i comitati separatisti, quelli che vogliono staccare amministrativamente i quartieri a nord di Bari dal resto della città, saranno ascoltati in audizione dalla VII commissione Affari Istituzionali.

I rappresentanti del comito pro autonomia – nello specifico Felice Lorusso, Manuel Fanuli, Giuseppe Palella e Vito Brancale – illustreranno all’organo consiliare presieduto dal consigliere Gianfranco De Blasi (salentino e appartenente al gruppo della Lega) la petizione firmata da 4mila cittadini con la quale si chiede la costituzione di un Comune indipendente.

Un nuovo ente localeInsomma, un nuovo ente locale che possa divorziare da Bari e portarsi con sé l’intero V Municipio, quello che oggi comprende in terra (ancora barese) i quartieri di Palese, Santo Spirito, Macchie, San Pio, Catino, Torricella e Feudo Gentile, e i suoi 30mila abitanti. «Un distacco – sostengono gli autonomisti nella relazione - che non crea alcun nocumento alla città capoluogo, sia per superficie che per popolazione, rappresentando essi appena il 10 per cento dell’odierna consistenza della città».

Una lunga storia - La storia dell’autonomia e di «Palese e Santo Spirito libere» risale ad oltre 13 anni fa, quando nonostante il referendum consultivo vinto largamente dal fronte del «Sì» e dei separatisti, la proposta di legge, composta da appena tre articoli, fu affossata dall’allora Consiglio regionale scatenando l’ira dei promotori. Gli stessi che sono tornati alla carica a gennaio scorso protocollando alla Regione la petizione e poi incontrando i consiglieri comunali di Bari per spiegare le ragioni di questa «autodeterminazione» mai sopita.

Nuovo iter - Oggi con questa nuova istanza chiedono alle aule regionali di via Gentile l’avvio di un nuovo iter legislativo «atto a riconoscere, nello spirito costituzionale di legittima autodeterminazione e decentramento amministrativo, l’indipendenza politico-amministrativa da Bari per le ormai popolose realtà delle ex frazioni di Palese e Santo Spirito». Ma non solo.

Decentramento - Nella relazione i proponenti puntano il dito anche contro il Comune di Bari e l’amministrazione Decaro per non aver realizzato un «vero decentramento amministrativo nei cinque Municipi» e per la presenza in queste zone della città di «servizi essenziali carenti» che alimentano «un senso di frustrazione e di abbandono nei cittadini, i quali sono ormai rassegnati ad essere considerati di Serie B».

Insomma, una bella sfida si accende a nord della città e all’ombra dei curvoni che portano a Palese. L’audizione in Regione potrebbe rialimentare il dibattito, volutamente raffreddato in questi mesi da tutte le forze politiche. Non a caso tra un anno Bari andrà al voto. Con o senza la «Palesexit».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)