BARI - Un primo passo verso la «Palesexit». Con i proponenti che sperano di aprire un varco legislativo nel cuore dei consiglieri regionali. L’autonomia di Palese e Santo Spirito riprende il suo percorso e questa volta riparte concretamente dalle aule della Regione Puglia.
L’appuntamento - Martedì 20 giugno alle ore 10 i comitati separatisti, quelli che vogliono staccare amministrativamente i quartieri a nord di Bari dal resto della città, saranno ascoltati in audizione dalla VII commissione Affari Istituzionali.
I rappresentanti del comito pro autonomia – nello specifico Felice Lorusso, Manuel Fanuli, Giuseppe Palella e Vito Brancale – illustreranno all’organo consiliare presieduto dal consigliere Gianfranco De Blasi (salentino e appartenente al gruppo della Lega) la petizione firmata da 4mila cittadini con la quale si chiede la costituzione di un Comune indipendente.
Un nuovo ente locale - Insomma, un nuovo ente locale che possa divorziare da Bari e portarsi con sé l’intero V Municipio, quello che oggi comprende in terra (ancora barese) i quartieri di Palese, Santo Spirito, Macchie, San Pio, Catino, Torricella e Feudo Gentile, e i suoi 30mila abitanti. «Un distacco – sostengono gli autonomisti nella relazione - che non crea alcun nocumento alla città capoluogo, sia per superficie che per popolazione, rappresentando essi appena il 10 per cento dell’odierna consistenza della città».
Una lunga storia - La storia dell’autonomia e di «Palese e Santo Spirito libere» risale ad oltre 13 anni fa, quando nonostante il referendum consultivo vinto largamente dal fronte del «Sì» e dei separatisti, la proposta di legge, composta da appena tre articoli, fu affossata dall’allora Consiglio regionale scatenando l’ira dei promotori. Gli stessi che sono tornati alla carica a gennaio scorso protocollando alla Regione la petizione e poi incontrando i consiglieri comunali di Bari per spiegare le ragioni di questa «autodeterminazione» mai sopita.
Nuovo iter - Oggi con questa nuova istanza chiedono alle aule regionali di via Gentile l’avvio di un nuovo iter legislativo «atto a riconoscere, nello spirito costituzionale di legittima autodeterminazione e decentramento amministrativo, l’indipendenza politico-amministrativa da Bari per le ormai popolose realtà delle ex frazioni di Palese e Santo Spirito». Ma non solo.
Decentramento - Nella relazione i proponenti puntano il dito anche contro il Comune di Bari e l’amministrazione Decaro per non aver realizzato un «vero decentramento amministrativo nei cinque Municipi» e per la presenza in queste zone della città di «servizi essenziali carenti» che alimentano «un senso di frustrazione e di abbandono nei cittadini, i quali sono ormai rassegnati ad essere considerati di Serie B».
Insomma, una bella sfida si accende a nord della città e all’ombra dei curvoni che portano a Palese. L’audizione in Regione potrebbe rialimentare il dibattito, volutamente raffreddato in questi mesi da tutte le forze politiche. Non a caso tra un anno Bari andrà al voto. Con o senza la «Palesexit».