CAPURSO - Sarà conferito giovedì prossimo al professor Antonio de Donno dell’istituto di medicinale legale del Policlinico di Bari l’incarico per l’autopsia sul corpo di Pasquale Pipino, l’operaio di 58 anni morto folgorato ieri verso l'una di pomeriggio mentre si trovava in una cabina dell’alta tensione in via Casamassima a Capurso, in provincia di Bari). Gli esami saranno eseguiti subito dopo il conferimento dell’incarico o al massimo entro il giorno successivo.
La vittima, che da poco tempo lavorava per la ditta Copan srl di Capurso, specializzata nella progettazione di segnaletica stradale, era con un collega quando è avvenuto l’incidente. Secondo quanto emerso finora, il 58enne avrebbe dovuto svolgere lavori di ristrutturazione nel capannone della ditta e non è chiaro come mai si trovasse invece nella cabina che non è di pertinenza aziendale. A fare chiarezza saranno le indagini dei carabinieri e l’inchiesta aperta dalla procura di Bari per omicidio colposo sul lavoro.
SEQUESTRATA LA CABINA ELETTRICA
La procura di Bari ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo sul lavoro per fare chiarezza sul decesso di Pasquale Pipino, l’operaio di 58 anni morto folgorato nella tarda mattinata mentre si trovava in una cabina dell’alta tensione in via Casamassima a Capurso, in provincia di Bari. Secondo quanto emerso fino a questo momento la vittima, dipendente della ditta Copan srl di Capurso specializzata nella progettazione di segnaletica stradale, avrebbe dovuto svolgere alcuni lavori all’interno del capannone aziendale che si trova non lontano dal luogo dell’incidente. Non è chiaro come mai la vittima si trovasse invece, con un collega che sta bene, nella cabina elettrica che non è di pertinenza della stessa azienda.
La cabina a torre - di cui a quanto si è appreso sarebbero state forzate, asportate e manomesse le griglie di protezione - è stata sequestrata così come quanto rinvenuto al suo interno tra cui una scala, dei flessibili e delle grate in rame. Sull'accaduto indagano i carabinieri coordinati dal magistrato della procura di Bari Ignazio Abbadessa che dovranno ricostruire l'esatta dinamica dell’episodio.
«La morte, in circostanze ancora da chiarire, del nostro concittadino oggi ci ha colpito tutti come comunità. Marito e padre di due ragazzi, lascia troppo presto questo mondo. Adesso lasciamo che chi si sta occupando di chiarire l’accaduto possa farlo nel migliore dei modi per capire la verità». Lo dichiara all’ANSA Michele Laricchia, sindaco di Capurso. «Alla sua famiglia come sindaco e ancor prima come uomo - conclude - voglio esprimere tutta la mia vicinanza in questo momento di dolore».
IL COMMENTO DELLA UIL PUGLIA
«A distanza di tre giorni dall’ultima tragedia di Monopoli, ci ritroviamo a piangere l’ennesima vittima in un luogo di lavoro, stavolta a Capurso. Questa strage va fermata». Lo dichiara in una nota Emanuele Ronzoni, commissario straordinario della Uil Puglia, riferendosi alla morte dell’operaio di 58 anni avvenuta oggi in una cabina elettrica a Capurso.
«Quasi quattro morti al giorno nei luoghi di lavoro - prosegue Ronzoni - sono numeri agghiaccianti, se solo tutte quelle vite innocenti fossero state portate via dalla mafia lo Stato come avrebbe reagito? Certo con maggiore veemenza e determinazione rispetto a come si approccia al tema della sicurezza sul lavoro».
Ronzoni invoca «controlli più serrati, norme più severe e magari una procura speciale per le morti sul lavoro» oltre che "maggiori investimenti in formazione e una cultura della sicurezza che parta dalle scuole. Alla famiglia dell’operaio morto oggi a Capurso giunga l’abbraccio e la vicinanza della Uil».
SIDERI (FILCA-CISL BARI): "SUBITO UN VERTICE CON IL PREFETTO"
“Ancora sangue nei cantieri della provincia di Bari. L’incidente di oggi a Capurso segue di pochissimi giorni la tragedia di Monopoli, dove sono morti altri due edili. È una scia di sangue inaccettabile, per fermare la quale servono interventi drastici. Chiediamo subito un confronto con il Prefetto di Bari sul tema della sicurezza nel settore delle costruzioni: è arrivato il momento di agire e di mettere in campo tutte le misure e gli strumenti a nostra disposizione per garantire l’incolumità dei lavoratori nei cantieri. È una questione di civiltà e di giustizia sociale, ogni vittima sul lavoro è una sconfitta per tutta la comunità”. Lo ha dichiarato Luigi Sideri, segretario generale Filca-Cisl Bari.
I SINDACATI ANNUNCIANO FLASH MOB
«Basta parole. Servono i fatti. Oggi a Capurso un operaio di 58 anni è morto folgorato mentre eseguiva lavori di ristrutturazione nella sede di una ditta alla zona industriale. È la terza persona che nel giro di pochi giorni esce di casa per andare a lavoro e non torna più». Lo affermano in una nota congiunta i segretari generali di Cgil Bari Gigia Bucci, Cisl Bari Giuseppe Boccuzzi e Uil Puglia Stefania Verna, lanciando per mercoledì mattina, alle 9.15, un flash mob davanti la Prefettura di Bari.
«Siamo stanchi di dover commentare questi episodi drammatici alla stregua di notizie all’ordine del giorno - proseguono -. Prevenzione e vigilanza sono state derubricate. Gli investimenti in salute e sicurezza sono una chimera». «E questo - concludono - è quello che accade quando non si mettono in atto azioni e interventi necessari a vigilare, a fare prevenzione, a tutelare il lavoro di ogni singolo individuo».