Viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto: oggi sarà a Bari il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi per l’emergenza sicurezza dopo l’appello del sindaco Antonio Decaro.
«Mi perdoni se la interrompo. Vorrei ricordare, come confermano le cronache, che circa due mesi fa solo dopo un mio intervento sulla “insicurezza” a Bari è stato convocato un comitato per la sicurezza in prefettura».
Decaro chiede di rimpiazzare gli uomini che sono andati via tra le forze dell’ordine nell’area metropolitana di Bari.
«Il sindaco, come ormai spesso gli accade , trova più agevole lanciare la palla in tribuna. Poco più di 90 uomini tra le forze dell’ordine nel Barese significano poco, quasi niente, per un territorio ampio e complesso come quello della città di Bari. Parliamo invece dei 600 agenti della polizia locale in servizio, di cui molti assunti da poco».
Ma la polizia locale non fa ordine pubblico.
«Reati gravi come lo spaccio ed affini sono certamente ascritti ai compiti delle forze di polizia, che stanno lavorando egregiamente. Ma non possiamo non parlare del ruolo della polizia locale, a cui pure il presidente dell’Anci Decaro, negli interventi pubblici , attribuisce il ruolo di “presidio della sicurezza”. Ma tanto resta, ahimè, solo nei suoi pensieri. Tutti auspichiamo una maggiore presenza degli agenti municipali nelle ore notturne, oltre che durante il giorno, nell’ambito di un’azione di prevenzione e dissuasione condivisa. Basta solo coordinare meglio queste risorse, come accaduto proprio a Bari in passato. Di certo non possiamo chiedere al questore di sostituirsi al sindaco o al comandante della Polizia locale».
Ma non ci sono limiti al ruolo della polizia locale?
«Nessuno chiede agli agenti municipali di sostituirsi a Polizia di Stato e Carabinieri: chiediamo solo che queste risorse vengano gestite in maniera diversa e tenendo conto delle esigenze prioritarie della Città, che non sono di certo la severità nel sanzionare autoveicoli. Nessuno mette in discussione la professionalità della Polizia locale, ma tale valore va esaltato, magari migliorandone, dall’alto, organizzazione e compiti. Non servono poteri speciali o ordinanze del questore per far girare, soprattutto nottetempo, qualche pattuglia e farsi notare in quelle zone dove la gente chiede solo di poter vivere serenamente. Parliamo di deterrenza, prevenzione e non di repressione»
Insomma sta dicendo che Bari non è sicura per colpa del sindaco?
«Dico che il sindaco dovrebbe fare il sindaco ed esercitare i poteri previsti dall’art. 54 del Tuel o dal decreto sicurezza, provvedimento considerato a Palazzo di Città bello con il governo amico e meno con il governo che amico non è. La sicurezza è un vero e proprio puzzle, in cui ogni “pezzettino” deve fare la sua parte. Il problema dei reati gravi è dello Stato, ma la movida e la “prevenzione dissuasiva” appartengono ai vigili. E ciò non deve tradursi in una crociata contro i nostri vigili, sia chiaro. Anzi, a tal proposito ci sarebbe da aggiungere qualcosa»
Dica pure.
«I negozi 24 ore. C’è stata una totale deregulation, un inspiegabile “liberi tutti” di questi esercizi pubblici sorti dovunque, senza alcuna pianificazione. Ogni giorno alle sale operative giungono segnalazioni sulla presenza di tossicodipendenti o bande di giovinastri che schiamazzano e bivaccano all’interno. Non è neanche colpa di chi fa impresa, ma come vede si arriva al peccato originale: una carenza di programmazione commerciale e mancanza di consapevolezza dei problemi della città. E questo, ripeto, non è colpa delle forze dell’ordine, ma di una politica che, probabilmente, dovrebbe dedicarsi meno agli spot o alla propaganda via social. Non è necessariamente una questione di norme, ma di rispetto delle regole e mancate scelte operative locali».
Qualcuno potrebbe dire che è iniziata la campagna elettorale?
«Assolutamente no. Di temi per la campagna elettorale ce ne sarebbero e ce ne saranno diversi, e per ora li mettiamo da parte. Qui parliamo di altro: di vivibilità della città, dei fondamentali. Il sindaco non può continuare a scaricare su altri le proprie responsabilità. Lo Stato fa la sua parte e la presenza del ministro Piantedosi ne costituisce evidente conferma. Se Decaro desidera che qualcuno gli dica come gestire i propri agenti municipali, nello stretto interesse dei baresi, saremo pronti anche a questo, cercando, in sua sostituzione, le soluzioni. In questa scia, proporrò ai ministri dell’Interno e della Difesa di valutare l’operazione Strade sicure a Bari».
Chiede l’utilizzo dell’Esercito?
«Se il Comune ritiene di non potere fare la sua parte e continua a negare l’evidenza, ci penserà lo Stato, con interventi eccezionali. Di certo, così non si può andare avanti».