«Vìolati nella nostra intimità e nei nostri affetti. Così ci sentiamo».
Poche parole per esprimere quanto siano ancora, a distanza di poco più di un mese, ancora traumatizzati, marito e moglie caduti nella trappola della truffa del «finto nipote».
Accade il 27 marzo scorso, a Bari, nell’appartamento di un quartiere popoloso.
Lei 80 anni, lui 84 anni. Una coppia di coniugi, l’ennesima vittima di un raggiro ormai diffuso su tutto il territorio nazionale.
Un raggiro, quest’ultimo, di svariate migliaia di euro.
Loro proprio non ce la fanno a parlare. Ancora non riescono a riprendersi. Più di un’ora nelle mani dei loro truffatori, senza però riuscire a rendersene conto. Hanno aperto gli occhi solo quando tutto è finito e la figlia – arrivata a casa subito dopo - ha capito che al telefono non poteva essere il nipote.
Tutto inizia intorno alle 11.40 quando a casa della coppia di anziani arriva una telefonata.
«Nonna, sono nei guai mi devi aiutare. C’è un pacco da ritirare subito», il modus operandi è sempre lo stesso.
Non una telefonata, diverse. Sempre dello stesso tenore. Sulla linea fissa di casa e poi anche sul telefono cellulare del marito che, nel frattempo, i truffatori riescono a «estorcere» con un escamotage. Tutto per allontanare lui da casa, spiegando che era necessario ritirare quel pacco al vicino ufficio postale, e lasciare sola la donna preoccupata di quella telefonata.
Il falso nipote avvisa la nonna che comunque arriverà una persona a prendere dei soldi ma nel frattempo – secondo i piani della banda criminale - lei deve rimanere sola. E così accade. Il nonno esce per andare alle Poste e a quel punto si presenta un uomo, finto corriere. Chiede la somma di 4850 euro. Quella somma in casa, però, non c’è.
Il contante di cui si impossessa è di appena 200 euro. Insiste, insiste, insiste. L’anziana non può non aiutare l’amato nipote e apre la cassaforte. Lì ci sono preziosi e gioielli di famiglia. Un sacchetto che il truffatore mette subito in tasca. Non è contento, però. Guarda la mano destra della malcapitata, gliela tocca e le dice «Nonna, sfila anche le fedi» e così – senza alcun cenno di pietà – si impossessa anche di quella nuziale e di quella scambiata in occasione dei 25 anni di matrimonio.
Nel frattempo il marito della donna è all’ufficio postale in attesa, dove riceve una serie di telefonate che lo confondono tanto da non riuscire neppure a entrare. Qualcuno dall’altra parte del telefono lo travolge di telefonate, lo confonde. Il pacco è da ritirare all’esterno, ma quel pacco non arriverà. Il truffatore andrà via da quella casa con un bottino pesante.
«La voce era quella di mio nipote. Non sbaglio», così insiste l’anziana donna e lo fa con gli investigatori della polizia che adesso stanno indagando su questa ennesima truffa del «finto nipote». La donna ha tracciato un identikit dell’uomo, specificando che non aveva accento barese. Probabilmente campano.
L’ennesimo raggiro. Stesse modalità. Le vittime sono sempre gli anziani. I truffatori sanno bene che sono fragili e facilmente manipolabili psicologicamente.
«Mi fa molto male ripensare soprattutto al momento in cui – aggiunge amareggiata l’80enne - mi ha chiesto di sfilare le fedi dal dito. Non ha tradito alcun tipo di emozione».