BARI - Via Napoli. Una discarica a cielo aperto. Siamo tra le vie Bonazzi e Pizzoli. Immondizia di ogni genere e ovunque. Succede a ridosso di piazza Garibaldi e corso Vittorio Emanuele, in pieno centro, dove insiste il salotto cittadino. Bari, città turistica, che in questo modo turistica non si mostra. Per niente. La pulizia, certamente, non è un bigliettino da visita considerata la sua inesistenza in alcune aree.
Scenari - Accade che spostandoci di pochi metri siamo già sul corso, tra le vie del passeggio, e proprio qui la fotografia cambia. Sono sempre diversi gli operatori ecologici al lavoro, impegnati nello spazzamento delle strade e dei marciapiedi. Tanti e in diverse ore del giorno. È questo che proprio non va giù a chi in via Napoli e nelle vie adiacenti ci vive e ci lavora. Il weekend pasquale per i residenti nell’intero quadrilatero in questione è stato drammatico, più del consueto. Davanti ai portoni di casa, abbandonate per strada, si sono ritrovati buste piene di rifiuti che soltanto ieri mattina sono state rimosse. Il problema, comunque, resta. E non è solo di via Napoli, ma della intera zona circostante dove lungo i marciapiedi si trovano cartacce, oggetti in plastica, escrementi di animali. Fino a qualche giorno fa sul marciapiede faceva bella mostra anche un piccolo frigorifero. Oggi è scomparso. Rimosso chissà da chi.
Turisti e baresi Due giorni fa due giovani francesi in vacanza, appena usciti da un b&b della zona, commentavano: «Bari, una città bellissima, ma sporca», indicando proprio la busta di plastica piena di immondizia lasciata per strada, come se quella strada fosse il contenitore per i rifiuti. C’è chi, disperato ed esasperato, si organizza per conto proprio e ripulisce le strade. «Va avanti cosí da troppo tempo e siamo stanchi», dice Donatella che ogni giorno, dopo aver spazzato, lava e disinfetta il tratto di strada davanti alla sua casa. «Abbiamo provato tante volte a chiamare l’Amiu – le fa eco Fara – e qualche volta ci hanno mandato un operatore ecologico ma tutti ci dicono che questa zona non è di loro competenza». «Ormai siamo completamente abbandonati – interviene Annamaria - L’operatore ecologico, se viene, lo fa una volta al mese e quando sollecitiamo noi con le telefonate». «Per 33 anni, da quando ho qui la mia attivitá commerciale – spiega Antonio Pallone, titolare del bar che si affaccia su piazza Garibaldi – sono sempre venuti a pulire. Adesso non vedo più alcun operatore ecologico». Dello stesso tenore anche gli altri esercenti. E anche loro, come i residenti, hanno provato a contattare l’azienda di igiene urbana.
Amiu sotto accusa - La risposta è sempre la stessa: «Non c’è personale». «Se non c’è personale – aggiunge Pallone – perché l’unico punto sempre pulito della cittá è sempre e solo il centro? Noi siamo a due passi dal centro e siamo stati lasciati soli. E non solo il problema della pulizia, ma anche quello delle strade e dei marciapiedi disconnessi, rotti, con i mattoni sollevati». «Molto dipende da noi, dal senso civico – dice un avventore – ma è chiaro che lo spazzamento delle strade quotidiano è necessario ed è un diritto dei cittadini che pagano le tasse. E qui, aldilá della civiltá che in tanti casi non esiste, manca anche questo». Tutta la zona, adesso, non ne può più. Nessuno è disposto ancora a sopportare anche perché con l’arrivo della bella stagione la situazione peggiorerà. Esercenti e residenti della zona chiedono all’amministrazione comunale di intervenire e risolvere l’annosa problematica. In queste ore stanno preparando una raccolta firme per lanciare il loro grido di aiuto a tutti gli organi competenti.