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Bari, troppa attesa al pronto soccorso: papà di un bimbo sfonda porta e ferisce medico. Fimp: «Tutelare i pediatri e capire le famiglie»

 
Redazione online

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Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Via Giovanni Amendola, 207, 70126 Bari, Italia

Escalation di violenza nella notte: intervenuta la guardia giurata, la vittima è rimasta ferita al volto

Giovedì 16 Marzo 2023, 09:51

18:52

BARI - Non volendo aspettare il proprio turno, un uomo che aveva accompagnato suo figlio al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Giovanni XXII di Bari la scorsa notte ha rotto con un pugno il vetro della porta dell’ambulatorio e ha cercato di aggredire un medico che è rimasto ferito al volto da una scheggia. Solo l’intervento di una guardia giurata ha evitato che l’operatore sanitario e l'aggressore entrassero in contatto. Il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore, sta raggiungendo il pronto soccorso del pediatrico per incontrare i medici e il personale: "La direzione condanna duramente la violenza e sporgerà denuncia», fanno sapere dall’ospedale.

«Esprimo la mia solidarietà ai colleghi, vittime di questo ennesimo episodio di violenza. E parlo al plurale perché le aggressioni nei presidi sanitari lasciano conseguenze non solo su chi le subisce direttamente, ma anche su coloro che assistono e che da quel momento andranno al lavoro con la paura», commenta così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari.

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«Secondo i dati di un sondaggio lanciato online da Agapanto, il Gruppo Donne medico dell’Ordine di Bari, il  35,5% degli operatori aggrediti cerca di svolgere il proprio lavoro con un approccio più “distaccato”. La maggioranza dei medici (52%) non si sente sicuro sul luogo di lavoro. Non possiamo che condannare fermamente l’aggressione. Dobbiamo però anche operare affinché il sistema diventi più efficiente. - continua Anelli - la carenza drammatica di personale non fa che aumentare il rischio di conflittualità. Inoltre, oltre alla presenza delle forze dell’ordine, all’interno dei pronto soccorso serve un modello di accoglienza del cittadino, con personale dedicato che dialoghi e informi i familiari. La sofferenza, l'ansia e la preoccupazione sono una miscela esplosiva che, se non ben gestita, può portare alla violenza. Anche questo, il tempo del dialogo dedicato ai cittadini, è tempo di cura».

«Inoltre, urge monitorare gli episodi di violenza nella nostra regione ed esaminare le cause che l'hanno determinata, per mettere in atto efficaci misure di prevenzione. Per questo abbiamo chiesto all'Assessore l'istituzione di un Osservatorio regionale sulla violenza ai danni degli operatori sanitari», conclude Anelli.

LE PAROLE DEL DG

«Tolleranza zero nei confronti degli episodi di violenza all’interno dei luoghi di cura, a maggior ragione se si tratta di strutture dedicate ai bambini. Il giovane medico aveva deciso di iniziare il suo percorso professionale, era stato assunto per il pronto soccorso dell’ospedale pediatrico e non possiamo tollerare che i professionisti della sanità, i medici e chiunque dedichi la propria vita professionale all’assistenza dei più fragili sia oggetto di minacce o ancora peggio di violenza». Lo dichiara il direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria policlinico di Bari-Giovanni XXIII, Giovanni Migliore, dopo l'aggressione subita la scorsa notte da un medico nel pronto soccorso dell’ospedale pediatrico di Bari.
Per Migliore, questi episodi «mettono a repentaglio non solo l'incolumità degli operatori» ma anche «la continuità delle cure e mettono in discussione il poter assicurare assistenza nelle aree di emergenza. Noi denunceremo».

UIL: SITUAZIONE INSOSTENIBILE

«A quanto pare, la nostra denuncia era fondata, anche se non c'era bisogno di questa ennesima, drammatica e violenta controprova. L’aggressione subita la scorsa notte da un medico del pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII è figlia di una condizione ormai insostenibile del personale sanitario nell’azienda ospedaliera Policlinico-Giovanni XXIII di Bari, peraltro piuttosto diffusa in molte strutture del territorio regionale». Lo afferma il segretario nazionale organizzativo e commissario straordinario della UIL Puglia, Emanuele Ronzoni.

«La cronica carenza di personale, evidenziata in più frangenti dalla Uil Fpl, non solo obbliga le unità in servizio a turni massacranti, che mettono a repentaglio la loro salute e la loro sicurezza quotidiane, ma inevitabilmente - aggiunge - impoverisce la qualità del servizio, porgendo il fianco a reazioni sconsiderate».
«Così non si può andare avanti: a questo punto pretendiamo risposte immediate. Da tempo la categoria - conclude Ronzoni - ha chiesto l’apertura urgente di un tavolo di confronto monotematico. Se qualcosa non si muoverà nelle stanze della dirigenza siamo pronti a mettere in campo iniziative forti, compresa una mobilitazione».

 BELLOMO: «PREVEDIAMO VIGILI NELLE STRUTTURE»

«Prevedere con urgenza la presenza di presidi della polizia municipale all’interno delle strutture ospedaliere pugliesi. E’ questa la prima mossa da fare per contrastare una situazione intollerabilmente diffusa». Lo sostiene il deputato della Lega, Davide Bellomo, dopo l'aggressione a un medico dell’ospedale pediatrico di Bari. «Non c'è nessun motivo - chiarisce - che possa giustificare comportamenti come quello che si è verificato nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, indegni di un Paese civile. Chi entra in un pronto soccorso deve comprendere che si sta rivolgendo a una struttura pubblica, dove i casi di massima urgenza devono essere trattati prima degli altri e dove nessuno ha il diritto di agire con violenza, arroganza e prepotenza».

«Naturalmente, fatti del genere accadono anche e soprattutto - aggiunge - per l’incivile carenza di organico che sottopone il personale a turni di lavoro insostenibili e a dover pure subire l'esasperazione, che mai ha il diritto di sfociare in aggressione, di chi è costretto a lunghe attese prima di ricevere un’assistenza che dovrebbe essere immediata». «Le inadempienze della sinistra pugliese, al governo della Regione da 30 anni - conclude - sono evidenti, ma oggi, mentre assistiamo all’ennesima lite tra Emiliano e Decaro, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa».

FIMP: «TUTELARE GLI OPERATORI E CAPIRE IL DISAGIO DELLE FAMIGLIE»

La Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp) «esprime la propria solidarietà al pediatra che questa notte è stato aggredito al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari dal padre di un piccolo paziente». «Non possiamo che condannare questo atto vile e ingiustificabile perpetrato ai danni di un collega durante l’espletamento della sua attività professionale al servizio della comunità», dichiara Luigi Nigri, vice presidente nazionale Fimp. «Episodi come questo - aggiunge - si ripetono ormai con preoccupante frequenza anche presso gli ambulatori dei pediatri di famiglia che sono particolarmente esposti al rischio di aggressioni, sia fisiche che verbali, da parte dei genitori dei loro assistiti, non potendo contare sul servizio di sicurezza garantito dalla Guardia giurata, così come avviene negli ospedali- Questa triste vicenda ripropone in tutta la sua drammaticità l’esigenza di intervenire per garantire la sicurezza degli operatori e dei cittadini che si rivolgono ai presidi del servizio sanitario.

Nel caso dei Pediatri di Famiglia, troppo spesso i genitori fanno ricadere sul professionista compiti che non gli competono, come ad esempio il rilascio di certificati o di altri adempimenti burocratici. Mi auguro che questo episodio possa costituire un’occasione di riflessione più sull'urgenza di mettere gli operatori sanitari nelle condizioni di affrontare il proprio lavoro in totale sicurezza, ma anche sulla necessità di comprendere ed affrontare il disagio sociale delle famiglie che compiono simili gesti», conclude Nigri.

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