BARI - La tempesta perfetta. Mettete due anni di pandemia che hanno cambiato irreversibilmente il nostro modo di viaggiare, perché la Sars Cov 2 ha cambiato le persone. Aggiungete la Brexit. Dal 1° febbraio 2020 il Regno Unito non fa più parte dell'area di libera circolazione di persone e merci e dal 1° gennaio 2021 per entrare nel Paese, forse il più ambito per l’organizzazione di gite scolastiche e vacanze studio, è obbligatorio esibire il passaporto.
Tenete conto delle trasformazioni della travel economy. Dietro le quinte del Covid, le compagnie aeree hanno lavorato per comprendere e sfruttare i nuovi modelli di viaggio, per lavoro o per piacere, modificando i prezzi e la scontistica. Tenete conto infine che i baresi sono stati colpiti dalla sindrome post isolamento di «wanderlust», l’incurabile e incontenibile propensione alla partenza dei «viaggio-dipendenti» in crisi di astinenza dopo due anni di lockdown. Mettete insieme tutto questo, più un rallentamento dei ritmi di stampa da parte dell’Istituto poligrafico e Zecca di Stato e avrete mandato in crisi il meccanismo di rilascio dei passaporti che dalla scorsa estate continua ad ingolfarsi producendo un pericoloso allungamento dei tempi.
Secondo Assoviaggi-Confesercenti, ritardi e lungaggini sarebbero costati alle agenzie di viaggio in tutta Italia ben 80mila disdette e perdite per circa 150 milioni di euro. Un fenomeno che non risparmia nessun operatore. Il 96,5% delle imprese legate a Confesercenti ha segnalato problemi e ha visto lievitare da poco più di due settimane a oltre cinque, sei settimane il tempo necessario per riuscire a fissare un appuntamento al fine del rilascio del passaporto nella propria provincia.
Sono decine e decine i baresi che da settimane sono alle prese con le liste di attesa per ottenere un passaporto nuovo di zecca di tipo elettronico con moderne tecnologie che offrono standard più elevati di sicurezza. La febbre dei viaggi a lunga percorrenza è esplosa in tutta la sua virulenza ed è partito l’assalto selvaggio alla prenotazione. Per far fronte al surplus di richieste la Questura di Bari ha aperte le prenotazioni fino al prossimo maggio. Il ritorno alla normalità passa per una strettoia. La fame improvvisa e bulimica di passaporti sta facendo crescere la tensione e le aspettative.
La Questura di Bari è in affanno pur avendo incrementato i propri risultati: nel solo mese di gennaio, ad esempio, sono stati rilasciati ben 4.000 passaporti. Ogni giorno vengono evase mediamente 80 pratiche «ordinarie» più una media tra i 20 ed i 40 incartamenti «urgenti».
Si tratta di cittadini che hanno fatto la loro prenotazioni online sul sito della Polizia di Stato e che per ragioni di lavoro, di studio, di salute o per altra esigenza «documentata» hanno bisogno di ottenere il lasciapassare il prima possibile. Una urgenza che deve essere segnalata in maniera tempestiva.
Sono nove le persone che ogni giorno, nell’Ufficio passaporti della Questura di Bari si dannano l’anima per evadere un numero sempre crescente di pratiche. Per far fronte alle necessità di un ufficio oberato di lavoro sono state aggregate nei giorni scorsi altre due unità.
Come e dove presentare la domanda? È possibile accedere al sito https://www.passaportonline.poliziadistato.it con lo Spid (il sistema unico di accesso con identità digitale) o la Carta di identità elettronica richiedere online il passaporto e prenotare ora data e luogo di presentazione della domanda, eliminando le lunghe attese negli uffici di Polizia. Una volta depositata la documentazione bisognerà attendere tra le due e le quattro settimane per ricevere il documento.