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Addio precariato a scuola, secondo la Uil in Puglia bastano 9 milioni

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Addio precariato a scuola? Secondo la Uil in Puglia bastano 9 milioni

Il segretario generale Gianni Verga: «La Regione potrebbe stabilizzare 15mila tra supplenti e personale Ata»

Domenica 13 Novembre 2022, 15:24

BARI - In Puglia come nel resto d’Italia, i numeri del precariato nel mondo della scuola sono sempre più preoccupanti. D’altra parte, anche per quest’anno scolastico numerose cattedre destinate alle assunzioni a tempo indeterminato sono rimaste «scoperte». E il fenomeno del precariato si è ulteriormente appesantito.

In Puglia, secondo i dati forniti ad inizio anno scolastico dalla Uil Scuola, sono stati 8.559 i supplenti chiamati a ricoprire le sedie rimaste vuote. Quasi 15mila (14.630 per la precisione) i precari pugliesi della scuola (12.250 docenti e 2.380 Ata, ovvero il personale amministrativo, tecnico e ausiliario), un numero complessivo che comprende anche i posti in deroga sul sostegno e sull’Ata, cioè i posti rimasti vacanti dopo le assegnazioni degli Uffici scolastici provinciali.

Un fenomeno, quello del precariato nel mondo della scuola, che comporta una serie di ripercussioni non certo trascurabili non solo perché decine di migliaia di laureati lavoratori aspettano una stabilizzazione, non solo perché in questo modo si bloccano le speranze e gli accessi ai giovani universitari, non solo perché si alza l’età in cui si entra di ruolo, ma soprattutto perché si ingenera un corto circuito tra esigenze della didattica ed esigenze dell’occupazione.

Eppure, per arginare e risolvere il problema, i sindacati che da tempo suggeriscono una serie di «ricette», prima fra tutte la stabilizzazione di tutti i precari. La Uil Scuola, infatti, nei giorni scorsi ha presentato al nuovo ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, uno studio che riguarda gli ipotetici costi che lo Stato dovrebbe sostenere per la stabilizzazione di 252.157 precari, quelli attualmente in servizio nella scuola pubblica italiana.

Secondo lo studio effettuato da Uil Scuola, allo Stato servirebbe una cifra di poco superiore ai 180 milioni di euro all’anno per la stabilizzazione di tutti i precari della scuola pubblica italiana

E in Puglia? «La stabilizzazione per 14.630 precari pugliesi (12.250 docenti e 2.380 Ata) - spiega il segretario generale della Uil Scuola Puglia, Gianni Verga - comporterebbe una differenza di spesa di 9.235.378 euro all’anno, 715 euro per ogni precario, e permetterebbe una stabilità ad intere comunità scolastiche senza necessità di apporre vincoli di legge sulla mobilità. Un vantaggio sociale indescrivibile».

Contratti stabili offrono possibilità concrete alle persone: dall’acquistare una casa al progettare stabilmente. Consentono di pensare al futuro. La stabilità economica porta indubbi benefici anche come stabilità contributiva, che si ripercuote anche sulla gestione previdenziale attuale e futura.

La stabilizzazione, come d’altronde il rinnovo del contratto scuola, possono diventare volano di crescita per l’intera economia del Paese, per cui stabilizzare comporta un doppio vantaggio: la certezza di una scuola con il personale in servizio già dal primo di settembre e, poi, un’economia che trova un nuovo slancio dagli oltre 200 mila precari che iniziano a vedere un possibile futuro «certo».

Dall’analisi dei livelli stipendiali tra personale precario e personale a tempo indeterminato, infatti, - spiegano alla Uil - secondo un confronto tabellare basato su dati Ministero Istruzione, Ministero Finanze, Inps e contratto collettivo nazionale di lavoro in vigore, la trasformazione dei posti dall’organico di fatto (compresi i posti in deroga sul sostegno e quelli Ata) in posti in organico di diritto e degli attuali contratti precari del personale della scuola in immissioni in ruolo, avrebbe un’incidenza «minima» per la spesa dello Stato e riflessi esponenziali sulla qualità e sulla continuità didattica.

«Per intenderci - continua Verga - l'intero impegno di spesa sarebbe riconducibile a un importo di gran lunga inferiore (4 volte in meno) a quello di 40 milioni di euro stanziato, in ciascun anno, per i progetti regionali "diritti a scuola" nei decorsi anni scolastici. È necessario e improrogabile che le forze politiche pugliesi facciano comprendere alla nuova compagine governativa che la stabilizzazione rappresenta l'unico strumento in grado di far funzionare veramente il sistema scuola e di favorire il rilancio dell'economia».

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