BARI - Il 19 gennaio 2023 la vicenda del ginecologo barese Giovanni Miniello, accusato di violenza sessuale, tentata e consumata, e lesioni personali su venti ex pazienti, approderà in un’aula di Tribunale. La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per il medico 69enne e l’udienza preliminare inizierà tra qualche mese dinanzi al gup Alfredo Ferraro.
Miniello, arrestato il 30 novembre 2021 per violenza sessuale aggravata su due pazienti, per averle molestate durante le visite, e dal 22 aprile scorso sottoposto per un anno alla misura interdittiva, è accusato di aver proposto alle sue pazienti rapporti sessuali come «cura» per il papillomavirus e per prevenire il tumore dell’utero.
Avrebbe prospettato loro, cioè, «possibilità di guarigione clinica dalla patologia - si legge in una della imputazioni - attraverso la terapia mediante la diretta trasmissione di anticorpi, cioè avendo rapporti sessuali con lui».
Durante le visite, poi, il medico avrebbe molestato le donne palpeggiando parti intime o tentando di baciarle. In una occasione «dopo aver terminato la visita - ricostruisce la Procura sulla base delle denunce - , si avvicinava alla ragazza mentre era intenta a rivestirsi, chiedendole di mostrargli il seno, quindi, senza effettuare alcuna visita senologica, da lei peraltro non richiesta, le afferrava con mossa repentina entrambi i seni che stringeva e accarezzava dicendole “a me piacciono le donne con il seno piccolo” a solo scopo di libidine perché, con modalità tecnicamente non corrispondenti a quelle della palpazione senologica finalizzata alla prevenzione del carcinoma mammario».
Secondo il procuratore Roberto Rossi, l’aggiunto Giuseppe Maralfa e le sostitute Larissa Catella e Grazia Errede, le proposte di rapporti sessuali come cure sarebbero state fatte con minaccia, «per il timore - scrivono i pm - cagionato alla persona offesa di esporsi a pericolo di vita in caso di rifiuto».
Avrebbe prospettato il rapporto sessuale completo anche come terapia di fertilità ad una paziente 44enne che manifestava da tempo difficoltà di concepimento e, dichiarandosi esperto di sessuologia, avrebbe mostrato come praticare atti di autoerotismo. In alcuni casi questi comportamenti avrebbero causato alle pazienti lesioni personali «di tipo cronico» consistenti in «disturbo da stress post traumatico», attacchi di panico, stati d’ansia e disturbo depressivo. I fatti contestati risalgono agli anni 2010-2021. I racconti di alcune di queste donne sono stati cristallizzati in un incidente probatorio e all’udienza preliminare di gennaio potranno costituirsi parti civili tutte le venti presunte vittime del medico.
Si attende inoltre la fissazione dell’udienza dinanzi al Tribunale di Bari chiamato a rivalutare l’arresto di Miniello, dopo che la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Procura, annullando con rinvio l’ordinanza che rigettava la richiesta del carcere per il ginecologo.