BARI - Tra un anno le ex Casermette nel quartiere Carrassi saranno solo un ricordo. L’Agenzia del Demanio ha pubblicato il bando per la demolizione delle strutture militari dismesse Milano e Capozzi, dove sorgerà il nuovo Parco della Giustizia.
L’APPALTO Per partecipare alla gara, che ha un valore massimo stimato di 14,3 milioni di euro, le domande dovranno essere presentate entro il 19 ottobre. Da quel giorno ci saranno 60 giorni per l’aggiudicazione, altri 45 per la consegna del cantiere, altri 30 per stilare il cronoprogramma dei lavori e, finalmente, 210 giorni, quindi sette mesi, per eseguire le demolizioni. Nel caso di eventuale rinvenimento, durante le diverse fasi della demolizione, di oggetti di pregio o di interesse archeologico, l’appaltatore dovrà darne immediato avviso e avrà diritto al rimborso delle spese sostenute per la loro conservazione e per le speciali operazioni al fine di assicurarne l’integrità ed il diligente recupero. Certamente non potrà demolire o comunque alterare i reperti, né rimuoverli senza autorizzazione.
Il bando precisa anche come dovranno avvenire le operazioni di demolizione. Per gli edifici in cemento armato prefabbricati si procederà con la tecnica della de-costruzione, cioè con lo smontaggio meccanico di tutti i componenti. Successivamente allo smontaggio, gli elementi prefabbricati, prima di essere conferiti in discarica, devono essere ridotti in frantumi per consentire la separazione dei materiali ferrosi dal calcestruzzo.
SOSTENIBILITA' Per ridurre l’impatto ambientale, aumentare l’uso di materiali riciclati e quindi il recupero dei rifiuti, «le demolizioni e le rimozioni dei materiali - prescrive l’Agenzia del Demanio - devono essere eseguite in modo da favorire, il trattamento e recupero delle varie frazioni di materiali». Almeno il 70% in peso dei rifiuti non pericolosi generati durante la demolizione, cioè, dovrà essere avviato a operazioni di preparazione per il riutilizzo, recupero o riciclaggio. Prima dello scavo, inoltre, dovrà essere asportato lo strato superficiale di terreno naturale (ricco di humus) per una profondità di almeno 60 centimetri e accantonato in cantiere per essere riutilizzato in eventuali opere a verde, mentre per i rinterri dovrà essere riutilizzato materiale di scavo proveniente dal cantiere stesso.
LA STRUTTURA Le ex caserme da abbattere, è spiegato dettagliatamente nel bando, sono collocate dirimpetto l’una con l’altra e sono separate da via Alberotanza. Il compendio è attualmente costituito da 26 costruzioni (fabbricati e strutture coperte), 13 per ciascuna caserma. All’interno del compendio militare «Milano» sono presenti sette immobili principali di cui un padiglione di stile razionalista e sei fabbricati aventi pianta ad U disposti simmetricamente lungo l’asse mediano maggiore del lotto. Il padiglione di stile razionalista, adibito a refettorio, è realizzato in calcestruzzo armato intonacato, ed è costituito da un corpo principale centrale a doppia altezza con volta a botte in calcestruzzo e da un secondo corpo secondario più basso avente le medesime caratteristiche costruttive. I sei edifici ad U sono tutti ad un piano e sono realizzati con struttura in muratura e solaio di copertura piano. I sette edifici principali creano una sorta di corte interna. All’interno del compendio sono presenti altri corpi di fabbrica di dimensioni minori. Sono inoltre presenti due cabine Enel in cemento armato non oggetto di demolizione, un fabbricato per alloggi esterno al compendio e una piscina con un fabbricato di servizio avente struttura in cemento armato. Completano il compendio un manufatto parzialmente interrato in cemento armato, tre torrette di guardia, alcune tettoie realizzate con elementi metallici e alcuni muri di divisione.
La caserma «Capozzi» si sviluppa in posizione speculare. Gli edifici con pianta a U sono cinque, principalmente adibiti a camerate, magazzini di reggimento e uffici, e risultano in completo stato di degrado. Il sesto edificio è a pianta rettangolare, si configura come capannone industriale a elementi prefabbricati, una volta destinato a officina per la manutenzione di autovetture e mezzi di combattimento. Lungo i lati corti del compendio sono presenti gli edifici adibiti a corpo di guardia e ulteriori alloggi. Completano il compendio un manufatto per impianti parzialmente interrato in cemento armato e le tre torrette di guardia.