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Monopattino contro auto a Bari, donna salva per miracolo

 
Luca Natile

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Luca Natile

Monopattino contro auto a Bari, donna salva per miracolo

Bari e i monopattini: odio e amore

Il caso di Carrassi che colpisce una 30enne rilancia la discussione su una «mobilità verde» da rivedere

Giovedì 25 Agosto 2022, 13:18

Monopattini elettrici, l’ultimo incidente a Carrassi dove una donna di 30 anni ha urtato un’auto in corsa, cadendo in maniera rovinosa sull’asfalto. Ha urtato il capo con violenza. Soccorsa da un’autolettiga del 118 si trova ora ricoverata al Policlinico, i medici si sono riservata la prognosi. Una tragedia sfiorata.

Il fenomeno

Difficile dare i numeri, di fronte all’esplosione del fenomeno del momento in tema di mobilità. Da una parte ci sono le stime, quelle che dicono, per esempio, che in tutta la città ne circolano più di 1.800 in sharing, forniti da 4 società, e altrettanti privati (ma potrebbero essere molti di più). Dall’altra parlano le cifre sulle sanzioni, da gennaio a luglio la Polizia locale ha elevato quasi 300 multe, di queste 158 hanno punito minorenni sorpresi il più delle volte a viaggiare in due, a circolare controsenso oppure al di fuori delle piste ciclabili.

Numeri invisibili

E poi ci sono i numeri «introvabili», quelli degli incidenti che sono diventati troppi e troppo spesso invisibili, cioè «non segnalati». Nel 2021 gli incidenti con monopattini elettrici in Italia, sono quasi quadruplicati: secondo i dati Istat sono passati dai 564 del 2020 a 2.101, mentre i feriti sono stati 1.980 - di cui 1.903 conducenti, 77 passeggeri e 127 pedoni investiti - a fronte dei 518 complessivi del 2020. I morti sono stati dieci, uno dei quali era un pedone.
pericoli I pericoli della rivoluzione della mobilità green, che tanto bene fa all’ambiente e alla salute, ma che passa attraverso una regola fondamentale e ineludibile: i marciapiedi, gli attraversamenti semaforici e le piazze sono e devono restare il regno dei pedoni. Tra le cause dei sinistri ci sono una serie di comportamenti sconsiderati come il viaggiare in due, andare contromano, farsi trainare o trainare, il mancato stop con il semaforo rosso, le distrazioni alla guida.
Gli «ecoincentivi» post lockdown hanno convinto decine e decine di baresi a sposare la causa della mobilità eco-friendly su due ruote elettriche.

Campagna social

Per chi non avesse ben chiare le regole del «bon-ton» urbano, l’Ufficio studi e formazione del Corpo di Polizia locale ha avviato una campagna social per ricordare agli utenti baresi poche e semplici regole per chi «surfa» sugli skeatboard con motore eco-friendly. Un vademecum che prende spunto oltre che da norme e codici anche da esperienze di vita vissuta. Questi dispositivi non sono un giocattolo ma veri e propri mezzi di trasporto, e il loro utilizzo è subordinato al rispetto di regole chiare e precise che la Polizia locale ha riassunto un decalogo dalla grafica accattivante stile quiz di scuola guida.
vademecum Regola numero uno: età minima 14 anni con obbligo del casco protettivo fino ai 18 anni. Regola numero due: circolazione vietata sul marciapiede e sugli spazi riservati ai pedoni. Regola numero tre: vietato muoversi con altra persona a bordo oppure trasportare cose o animali. Regola numero quattro: di sera è obbligatorio l’uso di giubbini catarifrangente o bretelle riflettenti ad alta visibilità. Regola numero cinque: è obbligatorio reggere il manubrio con entrambe le mani. Regola numero sei: ove siano presenti, è importante circolare sempre su piste ciclabili.

Le norme del codice della strada disciplinano il comportamento anche di coloro che si mettono alla guida di questi veicoli. Quindi è obbligatorio il rispetto del senso di marcia, l’osservanza dei semafori, il divieto dell’uso dei telefoni cellulari mentre ci si trova alla guida, la precedenza ai pedoni. Molti continuano a pensare di avere a che fare con dei giocattoli e per questa ragione capita sempre più spesso che chi li utilizza non conosca i segnali stradali o ancora peggio non rispetti il codice della strada. Molti sono minorenni.

Gli studi

Proprio sui monopattini elettrici da tempo sono stati realizzati studi sul loro impatto nel traffico cittadino e soprattutto sono stati effettuati dei veri e propri «crash test» che hanno permesso di ricostruire nel dettaglio quel lo che accade quando un mezzo elettrico del genere investe un pedone oppure si scontra con un'automobile. Siamo alle prese con un veicolo a tutti gli effetti che può raggiungere al massimo i 25 chilometri di velocità, ma che di fatto non possiede alcun tipo di protezione. Gli «skateboarder» possono rappresentare un pericolo per i pedoni ma nella giungla del traffico diventano i soggetti più fragili. Devono difendersi in tutti i modi dagli incidenti preoccupandosi di indossare un casco e soprattutto rispettare le regole.

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