BARI - Una giornata di sit-in, tra la mattina e il pomeriggio di ieri, davanti all’ingresso di via Crisanzio del palazzo dell’Ateneo. E un incontro, interlocutorio, con il Consiglio di Amministrazione, il Rettore Stefano Bronzini e il direttore Generale avvocato Gaetano Prudente, per ascoltare le ragioni dei 65 manifestanti e cercare una soluzione condivisa ad un annoso problema.
A manifestare sono stati i 65 lavoratori, 48 full time e 17 in part time, impegnati nel servizio di portierato in tutti i plessi universitari di Bari. Con loro, era presente anche una rappresentanza simbolica dell’associazione studentesca Link Bari.
L’assemblea, indetta dalla Filcams Cgil di Bari e dalla Fisascat Cisl, alla presenza delle Confederazioni, è nata per protestare contro la decisione dell’azienda aggiudicatrice del nuovo appalto, la Gsa spa, di applicare un nuovo contratto di lavoro.
L’università, pertanto, risulta essere committente del servizio. «In pratica - spiega Francesco Potere della Filcams Cgil - in base al nuovo contratto di appalto, dal 1°aprile verrebbe applicato un nuovo contratto di lavoro, quello dei servizi fiduciari, che penalizzerebbe i lavoratori perché porterebbe ad una perdita di retribuzione secca del 40%».
Da oltre 20 anni i lavoratori del portierato vedevano applicato il contratto della Multiservizi. La richiesta al Rettore e al Cda è di trovare una soluzione perché dal primo di aprile si continuino ad applicare le medesime condizioni economiche e contrattuali ai lavoratori. «Si tratta di uno stipendio alle soglie della povertà – commenta Gaetano Romanelli, del direttivo provinciale Uil tucs, nonché lavoratore della Gsa - 743 euro, di questo si tratterebbe, che non garantisce certo il rispetto dell'art. 36 della Costituzione, ovvero la dignità di un salario». Peraltro, anche il Segretario Filcams Cgil, Antonio Ventrelli, contesta la modifica contrattuale: non è corretto variare il contratto di lavoro in costanza del rapporto stesso.
«Se persiste questa decisione – commenta Potere - i lavoratori si atterranno ai compiti dei profili previsti dal contratto dei servizi fiduciari e molte delle attività, oggetto del bando, non saranno più svolte da nessuno con grave disservizio anche per l’università». «Senza risposte concrete dall’università, in qualità di committenza, o dell’azienda aggiudicatrice Gsa sul mantenimento del contratto Multiservizi - concludono - saremo costretti a portare avanti la mobilitazione con un presidio permanente sotto l’università fino alla soluzione del problema e l'avvio dello sciopero dei lavoratori dell’appalto. Oltre alle azioni legali per comportamento antisindacali, ex art 28 all’azienda aggiudicatrice, e individuali per richiamare la Gsa a rifondere le differenze retributive ai lavoratori»