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«Occupazioni abusive, i numeri fanno paura»

 
Barbara Minafra

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Barbara Minafra

«Occupazioni abusive, i numeri fanno paura»

De Nicolo: «281 alloggi senza titolo, avviate 149 procedure»

Giovedì 17 Marzo 2022, 09:41

Appena arriva la segnalazione che una casa rischia di essere occupata, Arca Puglia provvede con la «blindatura». Sulla porta d’ingresso viene «applicata» una seconda porta blindata che, agganciata al muro, rende impossibile l’accesso. «A meno che non arrivino con una sega circolare, a cui non sfugge neanche il caveau di una banca!».

Pietro De Nicolo, da ottobre amministratore unico di Arca Puglia, che con 30mila appartamenti destinati alle fasce meno abbienti è il quarto ente d’Italia per patrimonio immobiliare e che solo a Bari gestisce 10mila alloggi (7mila di proprietà più 3mila del Comune), fa il punto su quello che non esita a definire «un problema enorme» con forti ripercussioni sociali.

A parte i numeri allarmanti degli sfratti da occupazione abusiva, sottolinea la tempestività nel contrasto e il grosso lavoro di squadra «con la prefettura di Bari, le forze dell’ordine e i Comuni», senza tralasciare la Regione e i servizi sociali sia per gestire l’emergenza abitativa sia per garantire accompagnamento a famiglie in stato di grave difficoltà, sia per tutelare chi ha subito minacce e aggressioni, considerato che spesso le occupazioni illecite sono collegate a fenomeni criminali.

I numeri Su Bari città, Arca Puglia è a diretta conoscenza di 281 occupazioni abusive e, di queste, ha già avviato 149 procedure, ne rimangono 132 messe in standby negli ultimi due anni dal Covid. A fine mese, con il termine dell’emergenza sanitaria, queste 132 occupazioni abusive «non potranno restare chiuse in un cassetto».

Il problema si concentra nei quartieri delle case popolari di San Paolo, Japigia e Santa Rita. Nella provincia di Bari il numero sale a 574 occupazioni abusive di cui 411 procedimenti in itinere e 263 da avviare. Nella Bat, su cui si estende la competenza di Arca Centrale e dove spiccano i numeri di Corato e Andria, ci sono altri 426 procedimenti: su 309 si è già intervenuti, 117 sono quelli su cui si opererà nei prossimi giorni. In più ci sono sale condominiali e pilotine occupate. Un totale di 53 casi su cui Arca è intervenuta per 42. Sulle restanti 11 stanno partendo le procedure.

«Il problema è enorme, fondamentalmente legato ai quartieri di alloggi popolari. Il controllo è più efficace dove le palazzine popolari sono mescolate a edilizia residenziale perché le segnalazioni sono molto più alte e tempestive, permettendoci di intervenire in tempo reale. Sono i nostri condomini, le autogestioni, che ci chiamano». Il fenomeno è più sfuggente se la palazzina non è di esclusiva proprietà di Arca, ad esempio quando parte degli appartamenti vengono riscattati e c’è un condominio ordinario. Lì la segnalazione avviene attraverso l’amministratore del condominio. «Siamo comunque molto attenti a procedere con rapidità».

L’occupazione abusiva «produce numeri importanti» ma ci sono anche notevoli ricadute sociali. La riorganizzazione di uffici e procedure in corso da ottobre all’Arca, ha cercato di smaltire gli arretrati ma soprattutto di trovare soluzioni abitative per le famiglie in difficoltà.

«Non mancano le segnalazioni ai servizi sociali, l’attivazione del tribunale dei minori o delle forze dell’ordine per reati collegati. Purtroppo, bisogna dire che legittimi assegnatari sono stati allontanati con la forza, le minacce, le armi. Come Arca abbiamo deciso - dice De Nicolo - di occuparci in via prioritaria proprio delle occupazioni abusive perpetrate con ulteriori reati. L’occupazione abusiva è di per sé un reato ma quando avviene con la forza e la violenza è ancora più allarmante. Per questo vogliamo operare aggredendo queste situazioni rispetto a cui la tolleranza deve essere zero».

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