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Confindustria Bari-Bat, Fontana incontra la redazione della Gazzetta

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Confindustria Bari-Bat, Fontana incontra la redazione della Gazzetta

Foto Donato Fasano

Il colloquio tra il presidente e la redazione centrale di Bari

Mercoledì 16 Marzo 2022, 17:27

17 Marzo 2022, 08:34

BARI - Il presidente di Confindustria Bari-Bat Sergio Fontana in visita alla Gazzetta del Mezzogiorno per parlare di Sud e impresa. Ecco il suo video saluto.

Presidente Sergio Fontana di Confindustria Puglia, da giorni scriviamo della crisi degli imprenditori tra Covid e guerra…
«Guardi che ho letto di prima mattina “La Gazzetta del Mezzogiorno” digitale a Tirana».

Bene. A chi tocca intervenire?
«La Regione Puglia deve attivare interventi eccezionali per le imprese in difficoltà. Il governo - come ho affermato nel dialogo con i giovani imprenditori di Bari e Bat - deve anche diversificare l’approvvigionamento energetico, per non dipendere dal gas russo. Il rapporto con Bruxelles è essenziale. Qui ci sono tanti sovranisti, ma l’importanza dell’Ue risalta anche per la guerra: è necessaria una politica estera, economica, di difesa ed energetica europea co-mu-ne. A Canosa una azienda produce con costi elevati, mentre in Francia l’energia costa meno. Facciamo un nuovo referendum per trovare soluzioni sulle bollette».

La svolta green?
«Anche gli ecologisti cambiano posizione. Dicono: “Sì alle rinnovabili, ma non a casa nostra”. Dobbiamo ascoltare tutti e poi bisogna decidere. Sostengo gli Stati uniti d’Europa, mutuati da Carlo Cattaneo. Non significa che siamo uguali: don Tonino Bello parlava della “convivialità delle differenze”. Dovremmo tentare di trovare un minimo comune denominatore. Orban e i polacchi, se hanno posizioni non compatibili con l’Ue, vadano via dal sovrastato».

Sull’acciaio?
«Tutti siamo per l’acciaio verde ma costa una cifra superiore al previsto. Allora devono cambiare le regole, con dazi alle importazioni dalla Cina, dove costa meno produrre. Sull’Ilva lo Stato ha preso le redini: ora ci vuole di una copertura dall’Ue, per un acciaio sostenibile da punto di vita ambientale, economico e sociale».

Fa discutere l’Ospedale Covid nella Fiera del Levante di Bari: come si schiera?
«Ho una posizione opposta rispetto alla Regione. Non mi interessa il tema dei costi, che stanno valutando il procuratore Roberto Rossi e la Finanza. Se hai fatto spese folli in un momento di emergenza, so che si sono salvate le vite umane. Sono contrario ai “capiscitori da bar dello sport”. A mio avviso non va mortificata la Fiera».

In che senso?
«L’unico che ha avuto una visione è stato Araldo di Crollalanza: immaginava la Fiera come faro del Mediterraneo. Siamo geopoliticamente di fronte al canale di Suez, abbiamo un vantaggio enorme rispetto al Nord Europa, che ha di fronte solo i pinguini. Dobbiamo sfruttare questo fattore competitivo, esaltandolo con la centralità della Fiera del Levante. Non solo da Sud “che chiede per il Sud”, ma da Sud volano per l’Italia. Non siamo la periferia d’Europa, ma il centro del Mediterraneo».

Richieste per la Puglia?
«Chiedo alla Regione è di far diventare attrattivo il territorio. Tutti parlano di “ritorno dei cervelli”, ma mi interessa più avere altri cervelli, di qualsiasi nazione, che vengano a lavorare nelle nostre imprese. Ci vuole un patto con la società, non ci deve essere delinquenza comune o i furti delle auto, meno immondizia nelle strade».

La formazione è al passo con i tempi?
«Abbiamo un abbandono scolastico elevato rispetto al Nord Italia. Dobbiamo lavorare sulla formazione negli Its, nelle università e su quella costante nelle imprese. Abbiamo persone sul divano, in cassa integrazione, a vedere Barbara D’Urso: renderei la formazione un diritto e un obbligo per il lavoratore, nonostante l’ostruzione dei sindacati. Ai prof raddoppierei lo stipendio ma inserirei anche la possibilità di licenziarli».

Si discute del nuovo catasto…
«Sono a favore della riforma contro la gente che difende l’indifendibile. E sono contrario alla pace fiscale e ai condoni, porcate che deturpano le città con gli abusi edilizi…».

Sulla legalità il suo mandato è chiaro.
«La mia prima assemblea l’ho fatta nella sede della scuola allievi della Finanza a Bari. Alcuni imprenditori dicevano: “Qui dobbiamo venire?”. Ma la Finanza sta dalla parte mia».

Ritornando alla questione meridionale…
«Confindustria Mezzogiorno ha vinto la battaglia sulla decontribuzione del 30% al Sud, con il governo Conte 2. Abbiamo anche un piano di sviluppo legato all’economia del mare, che rende il Sud più competitivo sul piano contributivo».

L’ultima battuta.
«La Lombardia locomotiva non può più crescere, noi Puglia sì. Conta la visione».

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