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Bari, un’unica grande spiaggia pubblica attrezzata

Bari, un’unica grande spiaggia pubblica attrezzata

 
Ninni Perchiazzi

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Ninni Perchiazzi

Bari, un’unica grande spiaggia pubblica attrezzata

Da Pane e Pomodoro fino alla rediviva Torre Quetta

Sabato 05 Giugno 2021, 11:37

Bari - Un’unica grande spiaggia pubblica attrezzata da Pane e Pomodoro fino alla rediviva Torre Quetta. Un altro tassello, per ora ancora sulla carta, nell’opera di ricucitura sia della costa a sudest sia del rapporto complessivo della città col mare. Il sindaco Antonio Decaro allarga i confini di una delle sfide del suo mandato ovvero valorizzare e tutelare gli oltre quarantasei chilometri di litorale estesi dall’estremo confine occidentale di Santo Spirito fino alla costa di Torre a Mare.

Rimettere a nuovo un tratto inospitale e dimenticato di mare per trasformarlo in un trait d’union tra le due spiagge cittadine più popolari diventa un obiettivo che rientra in quel piano comunale delle coste (Pcc), punto di riferimento di uno sforzo globale di dare un nuovo e più accattivante volto al waterfront cittadino. Una mission, tutt’uno con l’intento di alimentare il rapporto di Bari col mare, un feeling che fa ancora fatica a sbocciare, complici in alcuni casi intoppi e ritardi non solo burocratici. Come ha sottolineato lo stesso primo cittadino «non succederà domani», l’estate che incombe non avrà una nuova spiaggia, ma il primo passo è stato fatto.

Così, oltre allo scontato raccordo dei due lidi pubblici col progetto ben più ampio e ambizioso di «Costasud», sarebbe bene accelerare per sanare una volta per tutte l’annoso problema della fogna con gli scarichi insani della condotta Matteotti - finora ogni soluzione mirata ad evitare lo sversamento dei liquami nei pressi della battigia frequentata da migliaia di baresi si è rivelata vana - capace di inficiare di volta in volta (basta un colpo di Maestrale) buoni propositi e visioni di lungo periodo.
cantieri e progetti L’operazione di restituzione del mare ai baresi è quindi già iniziata come testimoniano interventi in corso, progetti vicini alla cantierizzazione e studi di fattibilità in fase embrionale, con oltre 50 milioni di euro sul piatto della bilancia.

Riallacciare il legame del capoluogo con l'Adriatico significa anche contemperare le esigenze tra il rilancio dell’embrionale vocazione turistica, l’ambito sviluppo economico e il recupero urbanistico e sociale del territorio. È il caso di «Costasud», il progetto nato col decisivo coinvolgimento di Ance e Confindustria (oltre a Ordini professionali e Politecnico) che trasformerà il litorale a sud est - dal torrente Valenzano fino a San Giorgio -, eliminando degrado, abbandono e criticità e riconnettendo il quartiere Japigia col mare.

Il piano di recupero-riqualificazione-rigenerezione-ricucitura della costa più bistratta della città sfociato nel concorso internazionale di idee vinto dal gruppo di lavoro guidato dal docente del Politecnico di Milano Nicolò Privileggio, è destinato a far sorgere anche un parco costiero.

Potrà contare sui soldi europei del Recovery plan (75 milioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza elaborato dal Governo), anche per valorizzare il prezioso retro costa in virtù della necessaria partnership pubblico-privato.

Concluso l’intervento sul lungomare di San Girolamo, sono numerosi i progetti di riqualificazione degli spazi sul mare, da Santo Spirito a marchio Bohigas (rifacimento dei marciapiedi con pista ciclabile e pedonalizzazioni dal lido Lucciola al porto) e Palese (interventi dal lido «Tiro a volo» al «Titolo»), passando per il collegamento del litorale con San Girolamo (grazie al ponte carrabile e ciclabile - 1,5 milioni - da strada del Baraccone al lungomare XIX Maggio), i lavori sulla spiaggia di San Cataldo, con il Parco del Faro, passando per il restyling del waterfront della città vecchia che coinvolge anche i moli San Nicola e Sant’Antonio (lavori per 16 milioni al via nel 2022), per terminare con gli interventi su San Giorgio e Torre a Mare (riqualificazione di parco Mazzini fino a Grotta Regina e di Lama Giotta - 2 milioni - da via dei Trulli fino a cala Settanni).

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