Bari - La Procura barese ha chiesto la proroga delle indagini sull'appalto per i lavori del nuovo ospedale di Taranto. I reati ipotizzati: turbativa d’asta, turbata libertà di scelta del contraente, falso, concorso in abuso d’ufficio. Parliamo di una procedura da 161 milioni di euro, già al centro di un tormentato contenzioso amministrativo, chiuso dal Consiglio di Stato nel 2020 con l'aggiudicazione della gara a un raggruppamento di imprese di cui è capofila la barese Debar. La proroga delle indagini è stata notificata al capo di gabinetto della Regione Puglia, Claudio Stefanazzi e al direttore generale dell’agenzia regionale Asset, Elio Sannicandro: quest'ultimo è stato uno dei componenti della commissione giudicatrice per il nuovo «San Cataldo», organismo presieduto da Enrico Fusco. La scintilla dell'inchiesta sarebbe partita proprio da qui, dalla commissione giudicatrice: gli uomini della Guardia di Finanza avrebbero passato al setaccio i compensi riconosciuti ai membri della commissione.Sulla trasparenza delle procedure di gara, ad ogni modo, fonti interne alla Regione fanno sapere che l’appalto per la realizzazione del nuovo ospedale tarantino è stato gestito da Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, società per azioni partecipata al 100% dal Ministero dell'Economia.

Taranto, l'inaugurazione del cantiere nell'ottobre scorso con il premier Conte
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 21:14
15 Aprile 2021, 11:31