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Paradosso barese: studenti in Dad, ma il Ministero vuole prove Invalsi in presenza

 
Antonella Fanizzi

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Antonella Fanizzi

Paradosso barese: studenti in Dad, ma il Ministero vuole prove Invalsi in presenza

foto Tony Vece

I dirigenti prevedono una rotazione per gli accessi nelle aule

Giovedì 11 Marzo 2021, 13:07

In qualche liceo e in qualche istituto tecnico e professionale sono già partiti i test che hanno l'obiettivo di verificare i livelli di apprendimento conseguiti in italiano, matematica e inglese dagli studenti che frequentano il quinto anno delle superiori. Il ministero ha sollecitato le scuole che si trovano in zona gialla o arancione ad accogliere in presenza gli iscritti. Così a Bari il liceo classico Flacco, per esempio, per scongiurare gli assembramenti, ha predisposto una rotazione: le classi vengono suddivise in due gruppi, in modo che a ciascun turno sia presente soltanto la metà dei frequentanti e al termine di ogni prova il laboratorio viene sanificato. Allo scientifico Scacchi, come nella maggioranza degli istituti, le postazioni dotate di computer sono state allestite nei laboratori, con spazi più ampi rispetto alle aule.


Le scuole superiori si sono dunque attrezzate per far tornare sui banchi, seppur per qualche ora, gli studenti: eppure a Bari come nel resto della Puglia, ad eccezione di una ventina di giorni a ottobre, i ragazzi ormai da un anno sono in didattica a distanza. Anche per questo i genitori e i docenti riuniti nei vari comitati sono pronti alla mobilitazione. I componenti di «Priorità alla scuola» e del «Comitato per il diritto alla salute all’istruzione» domani saranno nuovamente sul lungomare, davanti alla sede della presidenza della Regione, per ribadire che la Dad non è scuola e che i test Invalsi appaiono un controsenso. Queste prove, almeno sulla carta, sono facoltative e non rappresentano un requisito per l’ammissione alla Maturità. Questa la denuncia dei comitati: «I test non sono obbligatori, ma nelle circolari dei vari istituti c’è l’obbligo di presenza. Per la valutazione delle capacità performative e del livello di apprendimento nozionistico con il quiz a crocette e per misurare il livello di istruzione con indici economico-aziendali, tutte le scuole spalancano i cancelli ai ragazzi. I portoni restano invece serrati quando la scuola è chiamata a svolgere la sua funzione prioritaria, e quindi l’attitudine al ragionamento, alla riflessione, all'apprendimento, alle relazioni umane, alle conoscenze artistico-culturali, alle conoscenze economico-sociali, alla formazione di cittadinanza con senso critico e attivo. Per il Governo in carica ogni studente può rimanere a casa davanti ad uno schermo, con la Dad. Però è obbligato a presentarsi a scuola soltanto per i test Invalsi».

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