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Casa di riposo di Bitonto assediata dal virus: maxi focolaio con 106 positivi. Gli operatori per tirare su il morale agli ospiti ballano Jerusalema

Casa di riposo di Bitonto assediata dal virus: maxi focolaio con 106 positivi. Gli operatori per tirare su il morale agli ospiti ballano Jerusalema

 
Enrica d'Acciò

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Enrica d'Acciò

Covid 19, 12 focolai attivi in Rsa del Barese: test ogni 15 giorni al personale

foto Tony Vece

Numeri da paura: 86 positivi tra gli ospiti, 20 tra i dipendenti

Sabato 23 Gennaio 2021, 08:13

21:12

BITONTO - La paura e la rabbia ma anche la dedizione al lavoro e la preghiera. Così si combatte nella Villa Giovanni XXIII, la residenza per anziani travolta dal Covid. Il mini-focolaio, accertato nei giorni scorsi grazie ad uno screening di routine con tamponi rapidi, è esploso giovedì in un maxi-focolaio: i tamponi molecolari, eseguiti due giorni fa dalla Asl, hanno fatto emergere 86 casi positivi fra gli anziani ospiti e 20 fra il personale socio- sanitario. Un solo anziano, 96enne, già provato da altre patologie, è stato ricoverato in ospedale. Gli altri anziani ospiti sono tutti asintomatici o con sintomi lievi e sono stati trasferiti nel reparto Covid allestito nella stessa struttura. Visto il galoppante numero dei casi, un’intera palazzina è stata dedicata ai malati Covid, isolati dai restanti ospiti, una 50ina in tutto.

Misure di contenimento anche per il personale, tutto asintomatico. Solo alcuni di loro sono a casa, altri hanno preferito rimanere nella struttura, grazie anche alla foresteria allestita per l’occasione, così da evitare il contatto con i familiari, a casa, ma anche per garantire la massima disponibilità e la massima assistenza agli ospiti ammalati. Spiega a riguardo Nicola Castro, direttore generale di Villa Giovanni XXIII: «Il personale è tutto in servizio, abbiamo assunto 3 operatori socio-sanitari per sostituire chi è in malattia e aspettiamo, a breve, la disponibilità dalla Asl di altri operatori e altre unità lavorative per garantire la massima assistenza ai nostri anziani ospiti ed evitare così situazioni di carenza di personale. Stiamo seguendo, come sempre abbiamo fatto, la linea della massima precauzione, in constante contatto con tutti i medici di medicina generale, con il personale dell’Usca, l’unità speciale di continuità assistenziale. Agli anziani risultati positivi stiamo somministrando le terapie previste. Nessuno è abbandonato a se stesso».

La paura e le preoccupazione delle famiglie, però, si fanno sentire: «Ci stanno bombardando di telefonate, per sapere qual è la situazione. Ai familiari possono solo dire di stare tranquilli, di continuare ad aver fiducia in noi, ad affidarsi alle cure che sempre abbiamo garantito ai loro cari». A riguardo, Castro si dice: «Moralmente sereno. In un anno abbiamo fatto di tutto e di più per tenere fuori il contagio». Visite vietate per mesi, e poi concesse solo a distanza e dietro un vetro, nonostante le ire dei familiari. Tamponi rapidi per tutto il personale ogni 15 giorni. Blocco dei ricoveri nel centro diurno e nella residenza sanitaria. «Abbiamo fatto anche molto più di quello che ci era richiesto, con un investimento economico non indifferente, con le massime precauzioni, sempre. Aspettavamo i vaccini, eravamo vicini alla meta, ma le cose sono andate diversamente». Cercare di ricostruire come il virus sia entrato nella Villa Giovanni XXIII «È un esercizio diabolico ma, di sicuro, i comportamenti sconsiderati di tanti bitontini, durante le vacanze di Natale, non hanno aiutato. Villa Giovanni XXIII non è un’isola e l’aumento dei contagi in città era un dato che guardavamo con allarme». Fra 10 giorni, l’Azienda sanitaria locale provvederà a sottoporre nuovamente a tampone personale e ospiti per capire come evolve il contagio. Fino ad allora, dice il direttore «possiamo solo affidarci alla fede e alle preghiere dei tanti, sacerdoti, familiari, comuni cittadini, che ci stanno inviando le loro benedizioni: una carezza di solidarietà e amore che non dimenticheremo».

Intanto gli operatori della Rsa per tirare su il morale agli ospiti positivi al Covid 19 hanno deciso di improvvisarsi ballerini, ballando, bardati con le tute e le mascherine, sulle note di Jerusalema. Il video è stato postato su Facebook. "Noi non molliamo. In questi momenti difficili in area Covid, con la stanchezza che ci assale, proviamo a darci coraggio e a trasmettere un pizzico di serenità ai nostri ospiti", hanno pubblicato sui social network gli operatori sanitari in servizio nella Fondazione "Villa Giovanni XXIII" di Bitonto.

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