Gravina, fidanzamento osteggiato dalle famiglie sfocia in una rissa in strada: 4 arresti
NEWS DALLA SEZIONE
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
i più letti
Musica
Ugo Sbisà
18 Dicembre 2020
Vivere ai margini dell’agone jazzistico non è necessariamente una scelta sbagliata ed anzi, talvolta consente di lavorare con maggiore serenità interiore, concentrandosi sulla propria musica senza la pressione di dover essere a tutti i costi in prima linea. E se questa è la scelta operata da Michele Fazio, i risultati sono decisamente di tutto rispetto. Il cinquantasettenne pianista originario di Grumo Appula non ha mai smesso di coltivare il proprio amore per il jazz, anche se le sue scelte professionali lo hanno spesso portato altrove, per incrociare il proprio talento ora con i grandi nomi della musica leggera, ora invece con il mondo del cinema, soprattutto grazie alla collaborazione con il suo «compaesano» Sergio Rubini per il quale, com’è noto, ha scritto le colonne sonore dei film Tutto l’amore che c’è e La guerra dei cafoni.
Quando però torna a percorrere le strade del jazz, Fazio riesce sempre a sorprendere per la sua vena compositiva, frutto di una dimensione interiore nella quale la delicatezza, le emozioni, il lirismo, si coniugano con uno stile che si è forgiato nella grande lezione di Bill Evans, senza trascurare il primo Jarrett e, in ogni caso, tutti quei grandi modelli per i quali l’espressività, l’introspezione costituiscono i punti cardinali sui quali orientare la propria produzione artistica.
A sei anni di distanza da L’acrobata, che per molti versi ne aveva sancito la piena maturità espressiva e compositiva, esce adesso Free, un album realizzato dalla Abeat Records nel quale il Nostro si esibisce in trio col fidato Marco Loddo al contrabbasso e con quella consolidata macchina da swing che è Mimmo Campanale alla batteria. A loro si aggiungono in alcuni brani anche il trombettista Fabrizio Bosso e la violinista asiatica Aska Kaneko, per una scaletta costituita quasi esclusivamente da belle composizioni originali.
Il disco si apre con Anywhere, un tema dalla malinconia danzante la cui introduzione potrebbe richiamare alla mente lo Sting di The Shape of My Heart, ma che poi si sviluppa con una cantabilità tutta jazzistica capace di assumere un lirismo dai colori schubertiani. Valley of the Silence è costruito su un tema circolare che si regge sul drumming preciso e implacabile di Mimmo Campanale, prima di aprirsi in una più distesa sezione centrale. La presenza della tromba di Fabrizio Bosso rende ancora più sofisticata la ballad ternaria Dedicated to New York, le cui nuances contribuiscono a tratteggiare in maniera molto efficace una visione notturna della Grande Mela. Free Horses brilla per un tema a suo modo descrittivo, impreziosito da delicate trame armoniche, mentre il vivace La Festa s’illumina di una gustosa vena latina che però resta sempre governata da una grande eleganza esecutiva, senza mai eccedere in frenesia. Le suggestioni acquatiche dominano North Sea che rievoca le algide atmosfere nordeuropee «riscaldandole» di una fiammella mediterranea, mentre in Cerchi d’acqua la sonorità avvolgente del violino di Aska Kaneko trasporta l’ascoltatore nella dimensione metafisica di un canto dell’anima che si libra leggero e ispirato.
Senza confini si apprezza per la struttura ritmica danzante che condivide con il successivo Tralicci, nel quale non è difficile cogliere una venatura tipica di certo pianismo della scuola Ecm.
Il disco si conclude con una indovinata, elegante rilettura di Nel blu dipinto di blu, un omaggio alla Puglia privo di inutili retoriche e con The Arrival che in pratica riprende l’iniziale Anywhere e lo sviluppa stavolta anche con l’intervento di Fabrizio Bosso.
Un lavoro di valore, che per molti versi fa rimpiangere la scarsa presenza del nome di Fazio sulle nostre scene concertistiche (l’ultima volta, se la memoria non ci inganna, fu ospite di Time Zones). Confidiamo allora che più di qualcuno se ne ricordi, una volta passato l’incubo delle chiusure.
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su