Bari - Quando le notizie sulla nuova organizzazione delle classi hanno cominciato a circolare, un gruppo di genitori ha minacciato lo sciopero. Una mamma riassume i motivi della protesta: «I bambini in esubero nelle aule più piccole, a rotazione dovranno andare nelle classi Covid con le maestre che dovranno ancora essere nominate. Ci sarà perciò una classe che cambia ogni giorno, con il rischio di un aumento dei contagi. La cosa è molto grave, siamo stati avvisati con un messaggio dalla rappresentante, senza avere il tempo di controbattere o cercare di trovare soluzioni alternative. È un provvedimento al di fuori di qualsiasi logica di buonsenso». Messo in moto il passaparola, nella comunità dell’istituto comprensivo «Zingarelli-Anna Frank» è scoppiato il caos.
Ma la preside, Manuela Baffari, che da ieri ha avviato una serie di incontri sul web con i genitori dei gruppi interclasse, invita tutti alla calma. Rassicura: «Stiamo studiando un piano differente, insieme ai docenti e ai componenti degli organi collegiali. In ogni caso, anche le determinazioni che hanno suscitato perplessità garantiscono la sicurezza dei bambini e del personale scolastico». Baffari spiega: «L’idea era quella di attivare una serie di laboratori, per gli alunni della primaria, con le insegnanti già in servizio. I bambini avrebbero indossato la mascherina. Ora stiamo valutando altre soluzioni».
Intanto in una scuola media a confine fra i quartieri Libertà, Murat e città vecchia, in attesa che vengano consegnati i banchi monoposto già ordinati, alcuni studenti avranno naso e bocca coperti.
Suonerà domani la campanella che segna la ripresa delle lezioni e il rientro a scuola per migliaia di bambini e ragazzi, a casa dal 4 marzo scorso. Qualche istituto - le paritarie e qualche liceo - ha anticipato l’avvio, ma la maggioranza delle scuole si è adeguata al calendario fissato dalla Regione. La ripartenza è però segnata dalle difficoltà e dalle incognite: mancano le maestre e i professori (il Provveditorato sta nominando i supplenti dalle graduatorie e le altre cattedre vacanti saranno coperte dalle scuole, con l’organico straordinario Covid, a partire dal 1° ottobre), mancano i bidelli fondamentali per spalancare i cancelli che hanno preso forma fra agosto e settembre con l’obiettivo di scongiurare gli assembramenti all’ingresso e all’uscita, mancano i banchi monoposto con o senza rotelle, manca soprattutto una comunicazione chiara e esaustiva con le famiglie: se i dirigenti delle superiori dialogano sul web, i colleghi della primaria e della secondaria di primo grado vanno in ordine sparso.
La maggioranza dei presidi ha inviato piantine e informazioni in tempo utile, pochi altri invece hanno aspettato l’ultimo minuto. È il caso del circolo didattico Re David: per l’elementare, la riunione di tutto il circolo, con oltre 30 rappresentanti on line, è stata convocata soltanto ieri pomeriggio. Le famiglie hanno ricevuto informazioni appena 24 ore prima di accompagnare i figli a scuola.
Fra gli istituti virtuosi che invece hanno privilegiato il dialogo e il contatto diretto c’è il comprensivo Massari-Galilei. La preside Alba Decataldo racconta: «Ho fatto incontri dalla mattina alla sera con le famiglie dei bambini della materna e della primaria, invitandoli a scuola. Sul sito della media inferiore, su Facebook e attraverso un canale di messaggistica ho pubblicato le circolari, la disposizione delle classi, le planimetrie. Non si farà didattica a distanza, autorizzata però per i ragazzi fragili. Ci siamo perciò dotati di webcam con i microfoni affinché i ragazzi da casa possano seguire le lezioni».
Via tutti gli arredi, ad eccezione dei banchi, dalle classi della Mazzini. La preside, Mariella Dentamaro, riferisce: «Abbiamo tolto gli scaffali, gli armadi e persino le cattedre affinché fra un alunno e l’altro vengano rispettate le distanze imposte dalla normativa anti Covid. Una terza classe della Modugno è stata spostata in palestra in attesa che si chiuda un cantiere di ampliamento attivato dai tecnici del Comune. L’entrata e l’uscita dovranno essere veloci: per questo confido nella collaborazione delle famiglie. Non saranno creati gruppi classe misti neppure alla materna: le linee guida ministeriali parlano di gruppi stabili, formati sempre dagli stessi alunni, in modo da rendere immediata, in caso di necessità, l’identificazione dei bambini».