Sabato 06 Settembre 2025 | 20:14

Bari, scuole in crisi ma dalla ministra solo promesse

 
antonella fanizzi

Reporter:

antonella fanizzi

Bari, scuole in crisi ma dalla ministra solo promesse

I sindacati attaccano la ministra Azzolina che ieri ha presieduto un incontro all’Usr: «A settembre in classe. Lezioni in presenza soprattutto per i diversamente abili»

Martedì 04 Agosto 2020, 15:39

Da una parte ci sono i sindacati che si fanno portavoci del clima di incertezza e di paura vissuto da maestre, professori e presidi. Così Claudio Menga e Gianni Verga (segretari regionali di Flc-Cgil e Uil scuola) concordano: «Il problema non sono certamente i banchi monoposto, con o senza rotelle. Il problema sono gli organici: per ripartire in sicurezza servono bidelli in numero sufficiente a garantire l’apertura e la chiusura dei plessi insieme alla sorveglianza, e servono docenti, migliaia di docenti in più rispetto all’organico ancora da definire nei dettagli, tutti posti vacanti da coprire sia a Bari e provincia sia nel resto della Puglia». Dall’altra parte c’è la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che anche ieri mattina, dalle stanze dell’Ufficio scolastico regionale (Usr) di via Castromediano, rassicura: «Alunni in classe da settembre in sicurezza». Però con una precisazione non di poco conto: «Certamente non potranno restare a casa gli studenti diversamente abili». Gli addetti ai lavori traducono: via libera ai contratti a tempo determinato, anche questi a migliaia, sul sostegno.

Lascia l’amaro in bocca la visita dell’inquilina più importante di viale Trastevere, che ha fatto tappa all’Usr Puglia prima di essere ospite, con il premier Giuseppe Conte, a Cerignola in occasione della presentazione dell’iniziativa «LegaliTour».

A Bari la ministra ha incontrato il direttore generale dell’Usr, Anna Cammalleri, a cui ha chiesto di farle pervenire i dati definitivi sul fabbisogno delle scuole (aule che mancano, insegnati e personale Ata da reclutare, numero dei banchi). Presenti inoltre l’assessore regionale al Diritto allo studio Sebastiano Leo (disponibile a potenziare il numero dei docenti attraverso il progetto «Fuoriclasse», a fornire un organico Covid e a supportare gli strumenti tecnologici con un bando specifico), il sindaco di Bari e presidente nazionale dell’Anci Antonio Decaro (che ha riassunto la situazione degli istituti del capoluogo e della Città metropolitana), i segretari regionali dei sindacati di settore collegati questi ultimi in videoconferenza.

Menga ribadisce: «La ministra Azzolina ha fatto tappa qui da noi nell’ambito del tour che tocca tutte le regioni d’Italia. Non ha comunque risposto alle domande che ormai le vengono poste da settimane. In mancanza di spazi adeguati a garantire il distanziamento, la soluzione non può essere la didattica mista nei licei e negli istituti superiori superaffollati (metà studenti in classe e l’altra metà a casa davanti al computer). La lezioni a distanza non hanno funzionato, lo hanno detto proprio i ragazzi. Sarebbe invece utile sfruttare le risorse del Recovery fund per risanare gli edifici e rimetterli a norma e per combattere la dispersione scolastica, vera piaga della Puglia e di tutto il Meridione. Il Covid non può aggravare la povertà educativa».

Anche Verga non è accondiscendente: «Siamo preoccupati per le modalità con cui si stanno affrontando le questioni relative ai precari (5.000 in Puglia), all'organico aggiuntivo, allo scempio che si sta consumando dinanzi alle sedi sindacali con centinaia di aspiranti che chiedono aiuto, ai presìdi sanitari di ciascuna scuola per assicurare il controllo degli accessi, alla previsione della didattica a distanza che fa male a chi la fa e a chi la riceve e che va pensata soltanto in situazioni di emergenza, alle responsabilità cui sono chiamati gli operatori scolastici primi fra tutti i dirigenti. Spostare l'attenzione sui banchi a rotelle non aiuta: è urgente, piuttosto, emanare un provvedimento legislativo per evitare il valzer dei precari e garantire la stabilizzazione a chi da anni consente alle scuole di funzionare. Abbiamo richiesto un protocollo d'intesa tra Ministero e Regione Puglia per investire in risorse umane i 40 milioni a disposizione dell'assessorato». E alla rassicurazioni della ministra, Verga replica: «Solite parole, solite frasi fatte non accompagnate da numeri e da soluzioni. Soltanto promesse e ringraziamenti alla buona volontà di tutti gli attori presenti al tavolo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)