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Bari, «Bene il parco, ma senza cemento»

 
Alessandra Montemurro

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Alessandra Montemurro

Bari, «Bene il parco, ma senza cemento»

Comune e Autorità portuale hanno illustrato il recupero del lungomare della città vecchia nella zona del Castello Svevo

Martedì 21 Luglio 2020, 20:23

BARI - «Prendiamo atto che l’idea di spostamento del tratto di lungomare De Tullio nell’area portuale è stata confermata determinando l’attuarsi della più importante azione preliminare alla realizzazione del “Parco del Castello di Bari”. Evidentemente l’idea di tale spostamento, contenuta nei primi disegni prodotti dal Comitato già nel 2014, si è dimostrata tanto forte da superare tutte le resistenze frapposte in questi anni».

Sono queste le prime parole con cui i rappresentanti delle 30 associazioni riunite nel Comitato «Parco del Castello di Bari» commentano la notizia data da Comune e Autorità Portuale circa la creazione del parco inserita nel progetto di recupero del waterfront di Bari Vecchia nella zona del Castello Svevo.

«Tuttavia - aggiungono - dalle notizie circolate in questi giorni ci è parso di capire che nulla è stato deciso riguardo agli edifici (dichiarati abusivi dal Consiglio di Stato nel luglio 2018, ndr) e al parcheggio costruiti nell’area del futuro Parco. La domanda al Comune è dunque se essi rimarranno o saranno, come è evidentemente necessario per realizzare un grande Parco, finalmente rimossi e realizzati altrove».

«Quello che ci spiace - spiega Andrea Guarnieri Calò Carducci, presidente del Comitato - è che il progetto, redatto nella forma di masterplan dal Comune e dell’Autorità portuale, sia stato definito in assenza del Comitato che pure è legato ad un’azione coordinata col Comune da un Protocollo d’intesa sottoscritto nel 2015 che diede vita a un tavolo tecnico di lavoro comune rimasto attivo sino alla permanenza in carica dell’assessore all’Urbanistica Carla Tedesco (aprile 2019, ndr) e mai più convocato nel dopo di lei».

L’architetto Arturo Cucciolla, invece, è autore, con la sua matita, dell’idea donata al Comune per la creazione del Parco, e da esso fatta propria con delibera di Giunta del gennaio 2017: «Negli schematici disegni fatti circolare si vede una grande macchia verde che corrisponde sostanzialmente a quella dell’area vincolata a tutela del Castello, ma perché il verde della grafica generi il verde reale del Parco bisogna fare scelte impegnative e responsabili».

Il progetto del Comitato prevedeva lo spostamento del parcheggio di largo Ruggero il Normanno in adeguate aree limitrofe, la messa in luce del tracciato delle mura medievali, l’unificazione in continuum di tutte le aree oggi piantumate con quelle nuove ottenute con lo spostamento della strada, con il fossato del Castello e con i giardini Isabella d’Aragona e di piazza Massari.

Tutte le risorse che ci si augura di ottenere (non poche, se si considera che si chiedono 21.590.909,09 euro per l’interramento di lungomare Corso Antonio de Tullio e la riqualificazione di piazza Ruggero il Normanno e 4.000.000 euro per la viabilità ciclopedonale) dovranno essere impegnate, secondo il Comitato, per incrementare la dotazione di verde a parco pubblico, aumentare le aree pedonali e ciclabili, valorizzare il patrimonio storico-archeologico, ripristinare le qualità paesaggistiche ed ambientali oggi mortificate dai volumi edilizi, cancellate e aree asfaltate.

«Solo così si può seriamente annunciare ai cittadini la nascita del grande Parco del Castello» chiosa il presidente del Comitato, ribadendo ancora una volta la disponibilità a dare slancio ad un’azione di rinnovamento della città offrendo il proprio contributo disinteressato al Comune, in attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto negli anni passati.

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