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La grande orchestra da casa si fa virtuale: il progetto di Abbaticchio, barese d'adozione

 
Nicola Morisco

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Nicola Morisco

La grande orchestra da casa si fa virtuale

Un’orchestra con strumenti virtuali con cui esegue notissime colonne sonore di autori che prediligono l’utilizzo di tastiere e sintetizzatori

Sabato 11 Aprile 2020, 11:56

Il compositore e pianista Miro Abbaticchio, nato a Napoli ma barese d’adozione, in periodo di quarantena forzata ha deciso di utilizzare il suo profilo Facebook per realizzare un progetto particolare. Abbaticchio, infatti, ha realizzato un’orchestra con strumenti virtuali con cui esegue notissime colonne sonore di autori che prediligono l’utilizzo di tastiere e sintetizzatori. In più il compositore, realizza ad hoc veri e propri video clip fatti in casa di supporto all’esecuzione del brano.

Diplomato in pianoforte al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari al quale si aggiungono due diplomi conseguiti al Conservatorio di Musica di Vienna, Abbaticchio nel 2008 ha vinto il premio «Sonora 2008» per il migliore spettacolo dedicato alla musica da film. Attualmente svolge un’intensa attività concertistica in duo pianistico (Polaris Duo, con Giuseppe Massarelli) in alcune delle maggiori città italiane. Inoltre, si interessa di musica applicata alle immagini attraverso l’ausilio di computer, sintetizzatori e campionatori.

Ha all’attivo otto album, mentre la sua prima performance sul web è stata Inception di Hans Zimmer, colonna sonora del film d’azione di fantascienza diretto da Christopher Nolan con Leonardo Di Caprio.
Abbaticchio, la quarantena ha fatto scatenare molti musicisti, che si sono inventati soluzioni «casalinghe» per proporre musica live.

Com’è venuta l’idea di questo progetto?

«Il progetto nasce un paio di anni fa, quando ho deciso di orchestrare con strumenti virtuali alcune colonne sonore di autori come Hans Zimmer, Thomas Newman, Vangelis, Keith Emerson, compositori accomunati dall’utilizzo di tastiere e sintetizzatori. Tale lavoro di orchestrazione midi, mi è risultato utile in questo periodo nel quale molti musicisti, me compreso, sono costretti a restare a casa e sperimentare nuovi metodi per continuare a produrre musica senza abbandonare il loro percorso creativo. Io lo faccio così».

Quanto potrà tornare utile questa sperimentazione dopo la quarantena?
«Ho già sperimentato questa situazione in concerto con l’ausilio delle immagini dei film di cui eseguo le colonne sonore, pertanto ritengo di continuare a farlo con un repertorio più arricchito, a causa del maggior tempo a disposizione che mi consente di orchestrare molta più musica da film e anche mie composizioni».

Che repertorio propone?
«Le scelte sono molto vaste. Spazio da Blade Runner, Basic Instinct, 1997 Fuga da New York, Inception, Terminator e molti altri, compresi anche temi di serie tv vintage come Attenti a Quei Due (The Persuaders) di John Barry, UFO di Barry Gray, X Files di Mark Snow, Starsky & Hutch di Tom Scott e qualche mio brano».
Su Facebook è di moda elencare i 10 album che hanno influenzato la propria evoluzione musicale. Quali sono i suoi?
«I dischi che hanno influito la mia formazione musicale sono tanti ma tra i primi dieci Let It Be dei Beatles (inteso come album), Tarkus degli Emerson, Lake & Palmer, Selling England By The Pound dei Genesis, Close To The Edge degli Yes, Star Wars di John Williams, Star Trek di Jerry Goldsmith, Back To The Future di Alan Silvestri, American Beauty di Thomas Newman, Apollo 13 di James Horner, The Specialist di John Barry».

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