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Canfora: Il premier pugliese? Ha la forza della competenza

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Luciano Canfora

Luciano Canfora

«Ma se a Bologna passa la Borgonzoni correrà rischi»

Mercoledì 01 Gennaio 2020, 20:39

Professor Luciano Canfora, l’anno nuovo inizia con Emilia-Romagna caput-mundi per l’attenzione che desta la sfida regionale.
«Caput-Italiae allora. È chiaro che il premier Conte deve dire che sono “solo” elezioni regionali. Probabilmente non ne soffrirà subito, ma politicamente il risultato avrà effetti. Se vince Bonaccini, il povero Salvini deve trovarsi un’altra retorica. Ha impostato la lotta sulla forma della liberazione della Regione. E’ un giocatore d’azzardo… I veri giocatori non fanno così. Ha esagerato. Se gli va bene con la Borgonzoni, allora la coalizione di governo inizierà a scricchiolare…».

L’orizzonte del governo Pd-M5S sarà più luminoso del cammino pieno di frizioni delle ultime settimane?
«L’alleanza è molto più ampia, c’è anche la forza cospicua di Leu (sorride, ndr). Esiste la variabile impazzita di Renzi, che si arrocca sul mitico 5% del suo partito, amareggiato perché puntava a dimezzare i dem. Così è più pericoloso e prova a sedurre la Carfagna. Emerge anche anche un cotè romantico e sul tempo medio lungo si divorerà pezzi della declinante Fi. Come scrive Paolo Mieli, il Pd sta lentamente portando a traino una parte non piccola o forse maggioritaria dell’informe M5S».

Conte le ricorda qualche figura del mondo classico?
«I paragoni con il mondo classico mi fanno soffrire. Diversamente dalla media degli uomini politici di cui parliamo, il premier ha competenze, un mestiere e una disciplina. Il che non è tanto ovvio, rispetto a tanti politicanti privi di Fach, ovvero di competenza. Avendo fatto l’avvocato presso uno studio formidabile come quello di Alpa, ha qualità che altri non hanno».

Le destre scalpitano, raccolgono il voto operaio e reclamano il voto in nome della vera democrazia.
«Come diceva il compagno Concetto Marchesi, nell’VIII congresso del Pci, l’8 dicembre 1956 “operai rinnegati si schierarono con Mussolini”. Ci sono dall’inizio del Novecento due destre in tutta Europa: una aristocratica che muore messa ko dalla guerra, e l’altra che gareggia con la sinistra per aver consenso popolare e governare. Dal 1918 ad oggi. Il capolavoro del Pci è stato di riuscire a mantenere un forte consenso operaio pur non avendo mai avuto il potere… Onore a Palmiro Togliatti che ha tenuto dal ‘44 al ‘66 un partito come una macchina di consenso formidabile. Sono i post-Occhetto che non l’hanno saputa più manovrare».

Il voto delle regionali pugliesi del 2020…
«La Regione è importante perché è da varie legislature governata da una strana coalizione di centrosinistra. Sarà una scadenza elettorale con un significato politico. Dopo le regionali del 1999, il premier Massimo D’Alema si dimise…».

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