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Da Castellana al Quirinale: il 19enne Giovanni Pellegrino è già Alfiere del Lavoro

 
Emanuele Caputo

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Emanuele Caputo

Da Castellana al Quirinale: il 19enne Giovanni Pellegrino è già Alfiere del Lavoro

Da grande vuole fare il medico nucleare: lode agli esami di maturità, vincitore dei Giochi della Chimica, 34esimo ai test nazionali di ammissione a Medicina

Lunedì 28 Ottobre 2019, 10:25

La genialità ha i caratteri della semplicità grazie al 19enne castellanese Giovanni Pellegrino, neo «Alfiere del Lavoro». L’onorificenza ricevuta al Palazzo del Quirinale dal presidente Sergio Mattarella e riservata ai 26 studenti italiani – fra i quali anche la 18enne altamurana Chiara Dileo diplomatasi con lode al «Nervi-Galilei» - capaci di svettare per media dei voti scolastici fra gli oltre 3.000 candidati dagli istituti italiani, è stata il culmine di uno strabiliante 2019 per il già studente dell’Itt «Luigi dell’Erba» che, oltre alla maturità conseguita con il massimo dei voti e la lode, ha conquistato la medaglia d’argento alle 51me Olimpiadi internazionali della chimica di Parigi (nel 2018 era stato bronzo in Repubblica Ceca e Slovacchia) e vinto per il secondo anno consecutivo i Giochi nazionali della Chimica.

Emozioni che resteranno indelebili nella mente di Giovanni reduce da un’estate senza riposo: «In questo momento - racconta - non potrei chiedere di più. L’ansia innescata dai preparativi della cerimonia ha raggiunto livelli altissimi salvo poi svanire completamente di fronte al sorriso del presidente Mattarella. Più che un traguardo questo è per me un punto d’inizio, una marcia in più per affrontare le difficoltà che inevitabilmente si presenteranno». Il chiaro riferimento è all’avventura universitaria appena iniziata: «L’impatto non è stato dei migliori – ammette Pellegrino che nel test di ammissione alla facoltà di medicina si è classificato al 34esimo posto nazionale, secondo per l’ateneo barese – ed ho avuto la percezione di aver sbagliato tutto prima di scoprire, dal confronto con i colleghi, che si trattava di sensazioni comuni. Ho deciso di rimanere a Bari e cercare qui di diventare un medico nucleare: se tutti decidiamo di andar via non potremmo migliorare il posto in cui viviamo».

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