Se vi è capitato, negli ultimi mesi, di sentire qualche aria e romanza di Belcanto italiano in piena via Sparano a Bari, la voce intensa e da soprano era quella di Anna Ebel. Trentatreenne russa, di Ekaterinburg, ma con la cultura musicale italiana nel cuore. Per lei, che ha studiato canto e insegnato con ottimi risultati nella sua città per 13 anni, venire in Italia era il coronamento di un sogno. Ed un sacrificio importante: lasciare tutto per studiare ancora e specializzarsi, in un biennio al Conservatorio di Bari, invitata dalla docente Sara Allegretta.
È accaduto nel settembre dell’anno scorso, ma per guadagnarsi da vivere, oltre a qualche concerto a cui ha preso parte (diretta più volte da Paolo Lepore, o nella serata di premiazione del Premio Letterario Fortuna), si è esibita due volte alla settimana, dallo scorso marzo, sul sagrato della Chiesa di San Ferdinando, in via Sparano. «Non è stato facile per me - spiega Anna -, in Russia ero abbastanza nota e lavoravo tanto. Ma sono ripartita da zero, cantando con qualsiasi temperatura, rischiando le mie corde vocali e con un’acustica inesistente. Ma se sono ancora qui, è grazie alla generosità dei baresi».
Lunedì sera, però, non ce l’ha fatta più, e con un lungo e accorato post su Facebook si è sfogata. «Sono costretta a interrompere gli studi e a tornare in Russia» la sintesi, dovuta al mancato ottenimento della borsa di studio dell’ADISU Puglia (Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario), che le consentirebbe di continuare a studiare al Conservatorio Piccinni, senza rischiare di rovinare la propria voce in via Sparano.
A differenza dell’anno scorso, quest’anno aveva presentato la domanda in tempo, entro il 10 agosto. Ma incompleta. Mancava un documento sui conti correnti della sua famiglia. E l’autocertificazione è arrivata tre giorni dopo la scadenza. Leggere sulle graduatorie finali dell’11 ottobre «Non idonea», è stato uno shock, una delusione fortissima. E ha rovesciato sui social il proprio malanimo, sentendosi ingannata. Per questo ha annunciato un concerto di protesta, intitolato «Addio, Italia!»: oggi alle 17,30 sarà ancora accanto alla Chiesa di San Ferdinando di via Sparano. «Farò ciò che amo - dice -, canterò nello stile del Belcanto. Bellini, Verdi, Puccini. Ma anche canzoni napoletane».
Non tutto, però, è perduto. Ieri l’Adisu è intervenuta sulla questione, lasciando una speranza concreta ad Anna e ai circa 600 studenti - italiani e stranieri - dichiarati non idonei a causa di ritardi nelle consegne dei documenti, o di modelli ISEE non corretti. Il Consiglio di Amministrazione dell’Adisu Puglia, come già accaduto negli ultimi due anni, si riunirà il 21 ottobre: sarà affrontato il problema delle situazioni reddituali in generale, che ha creato una seria problematica per diversi studenti. Per gli stranieri, inoltre, con il coordinamento dell’Assessorato al diritto allo studio della Regione Puglia, è stato avviato il progetto pilota «Welcome in Puglia for Masters Students», volto a fornire servizi di accoglienza agli studenti stranieri che si iscrivono a master internazionali offerti dalle università pugliesi.
«Alla studentessa Ebel propongo di rimandare la partenza - dichiara il direttore generale di Adisu Puglia Gavino Nuzzo -, in quanto noi siamo preposti a risolvere i problemi degli studenti. Non a crearli. Magari ritornando a trovarci nei nostri uffici potrà cambiare opinione sul nostro operato e insieme, da un concerto di protesta, passi ad organizzarne uno di reciproca amicizia, da offrire gratuitamente agli studenti dei nostri collegi».