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Bari, negato fitto a studentessa disabile. L'Adisu le «trova» casa

 
Enrica D'Acciò

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Enrica D'Acciò

Bari, negato accesso a studentessa disabile: «Niente stanza in fitto»

Dopo la storia raccontata dalla Gazzetta, Donatela ha ricevuto garanzie dall'Agenzia sull'esito favorevole della sua richiesta

Mercoledì 18 Settembre 2019, 11:11

C’è chi, a Milano, non affitta ai meridionali e c’è chi, a Bari, non affitta ai disabili. Brutte storie di pregiudizi e di discriminazione a cui, pur fra mille difficoltà, fa da contrappeso lo stato di diritto, quell’insieme di leggi, norme e strumenti che garantiscono a tutti uguali opportunità.

Ecco allora la storia a lieto fine della giovane e caparbia Donatella Suriano, 22enne di Canosa, diplomata in grafica, prossima matricola dell’Ateneo barese. La sua denuncia l’abbiamo raccontata ieri su queste stesse colonne. A causa della grave malattia invalidante di cui è affetta, nessuno le ha voluto affittare una stanza da fuorisede: perché le case destinate agli studenti sono tutte piene di barriere architettoniche, ma anche perché nessuno vuole mettersi in casa, insieme alla studentessa disabile, anche la sua mamma, indispensabile aiuto per far fronte alle sue mille difficoltà.

Ieri, però, la svolta. L’Adisu Puglia, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio universitario (e sottolineiamo diritto), ha fatto sapere che Donatella potrà alloggiare in uno dei collegi di Bari, in una stanza priva di barriere architettoniche e con uno spazio adeguato anche per la mamma accompagnatrice.

«Abbiamo verificato lo stato della domanda presentata dalla studentessa», dice Gavino Nuzzo, direttore generale dell’Adisu. Continua: «La domanda è ancora in fase istruttoria insieme a tutte le altre pervenute per il bando annuale di concorso per le borse di studio. Le graduatorie saranno pubblicate a fine settembre, ma posso già garantire che la studentessa Suriano vedrà soddisfatto il suo diritto a proseguire gli studi anche attraverso i benefici concessi dalla regione Puglia per il tramite dell’Adisu».

Felici di aver contribuito, almeno un po’, alla felice risoluzione di questa vicenda, non possiamo che fare un «in bocca al lupo» a Donatella: per i suoi studi, per le sue battaglie quotidiane, per il suo impegno che è stimolo, incoraggiamento e ispirazioni per tanti.

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