BARI - Massima assise cittadina pronta a varare guida e composizione delle nove commissioni consiliari, ma la vicepresidenza del consiglio comunale è ancora in alto mare. Che fatica, tra veti incrociati, desiderata, aspirazioni e impuntature. Maggioranza e opposizioni, ieri, hanno navigato a vista fino a tarda sera per trovare una difficile quadratura del cerchio.
Vicepresidenza Partiamo proprio dalle minoranze, che con ogni probabilità, daranno vita a una nuova fumata nera sulla vicepresidenza: al momento non sembra schiodarsi la parità tra Fabio Romito (designato dalla Lega, fresco di nomina di coordinatore cittadino del Carroccio) e Alessandra Ferri, sostenuta dall’ex candidato sindaco Pasquale Di Rella, col Movimento 5 stelle che avrebbe dichiarato la propria neutralità.
Così oggi, in occasione della seconda seduta ufficiale della nuova assemblea cittadina, dovrebbe ripetersi il trionfo delle schede bianche da parte delle opposizioni - la maggioranza di centrosinistra rimarrà rispettosamente a guardare -, rinviando ogni decisione al post Fiera del Levante. Alquanto improbabile che si giunga ad un accordo dell’ultim’ora. Risolta invece a fine agosto, in occasione del debutto in Aula, la questione legata alla presidenza, con la riconferma di Michelangelo Cavone (Pd), subentrato a metà della precedente consigliatura al dimissionario Di Rella.
Commissioni e costi Anche la definizione delle presidenze per le nove commissioni consiliari si è rivelata tutt’altro che una passeggiata. Sono cinque gli organismi ordinari permanenti spettanti alla maggioranza (quattro sono composti da sette membri, una da otto), mentre le guide delle quattro commissioni speciali vanno equamente divise con le opposizioni. Le commissioni permanenti sono state ridotte da sette a cinque in ossequio ad una spending review dall’impatto relativo, se non per il minor impiego di personale comunale impegnato a redigere i verbali delle sedute. Il costo per i trentasei consiglieri comunali rimarrà di fatto invariato (poco oltre 1,1 milioni l’anno), poiché diminuiscono le commissioni ma aumenta il numero dei componenti delle stesse, fermo restando il numero massimo mensile di gettoni (valore circa 73 euro lordi) fermo a 35 per ciascun consigliere.
Nomination All’interno del centrosinistra, non sono mancate le frizioni, in particolare tra PD e il gruppo della lista Decaro sindaco, capitanato da Francesco Giannuzzi: in ballo le presidenze, ma anche l’ubicazione degli scranni da occupare nell’Aula Dalfino. Tra compromessi, concessioni, richieste e divieti, la soluzione definitiva dovrebbe portare Nicola Loprieno (in quota a Decaro sindaco) a presiedere la commissione Bilancio, tributi e finanze (compresi Sviluppo economico, Società partecipate, Fiera del Levante, Mercato ortofrutticolo e Mercato agroalimentare), invece Giusy Cascella (Decaro per Bari) andrebbe capo di Cultura, Sport e Politiche giovanili e Università. Quindi, il fedelissimo di Michele Emiliano, Salvatore Campanelli (Dep) diverrebbe presidente della commissione Urbanistica (comprendente anche Edilizia privata, Patrimonio, Erp, Contratti e appalti), mentre Pino Neviera (Iniziativa democratica) presiederebbe Lavori Pubblici e Sanità (più Polizia locale, Avvocatura, Segreteria generale, Personale, Mobilità e Qualità della vita). Infine sarà un esponente Dem - nomination per Elisabetta Vaccarella - alla presidenza del Welfare (con Trasparenza, legalità, Trasformazione digitale e servizi civici).
speciali Nelle commissioni speciali permanenti (le più numerose perché per legge devono essere presentati tutti i partiti), la presidenza delle Pari opportunità sembrerebbe ambita da Silvia Russo Frattasi (Progetto Bari con Decaro), mentre l’organismo al Decentramento sembra essere una questione tra ex presidenti di Municipio, Nicola Acquaviva (Avanti Decaro) e Micaela Paparella (Pd).
Alle minoranze invece spettano la presidenza della commissione trasparenza, che potrebbe essere guidata da un componente del Movimento 5 Stelle (proprio l’ex candidato sindaco e capogruppo a Palazzo di Città Elisabetta Pani parrebbe in pole position), mentre alla Qualità dei servizi potrebbe essere riconfermato il consigliere di lungo corso Filippo Melchiorre (Fratelli d’Italia). Queste ultime due commissioni prevedono la presenza di nove componenti della maggioranza e sei della minoranza. Anche in questo caso, trovare la quadra si sta rivelando una sorta di rompicapo.
Capigruppo Definiti anche tutti i capigruppo di ciascun partito. Resta ancora il punto interrogativo in casa Dem, con l’uscente in odor di riconferma Marco Bronzini «insidiato» dalla new entry Domenico Scaramuzzi. Conferma per «lady preferenze», Anita Maurodinoia rieletta con Sud al centro, mentre Piero Albenzio sarà il punto di riferimento della civica Decaro per Bari. La Lega sarà guidata dal più suffragato alle urne, Michele Picaro, mentre Di Rella sarà il capogruppo della lista Di Rella sport per Bari.