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Tra Mola e Polignano: il mare restituisce ossa e un antico relitto

 
Antonio Galizia

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Antonio Galizia

Tra Mola e Polignano: il mare restituisce ossa e un antico relitto

I due differenti ritrovamenti da parte di pescatori e sub

Lunedì 29 Luglio 2019, 09:32

19:39

BARI - Due differenti ritrovamenti in mare: ossa umane al largo di Cozze ed un relitto di una imbarcazione forse tardo medievale al largo di Ripagnola. Sono le due notizie che stanno animando le chiacchere sotto l’ombrellone.

Il ritrovamento di ossa umane non è una novità. Continuano ad affiorare dalle acque del litorale a sud di Bari. Precisamente, sul tratto Cozze-Pietra Egea, tra Mola e Polignano, alcuni pescatori subacquei hanno intravisto sul fondale qualcosa che proprio non aveva nulla a che vedere con la flora sottomarina. Illuminata meglio la scena, a una profondità di oltre 4 metri, ai loro occhi sono apparse inequivocabilmente parti di uno scheletro umano. Immediatamente è stato dato l’allarme ai carabinieri e poco dopo la zona è stata transennata per tenere lontani i numerosi curiosi e permettere le operazioni di recupero.

Dopo una prima ricognizione, i militari allertato il Centro sub carabinieri per ottenere il supporto necessario al recupero delle ossa. Una operazione non facile, dato che il mare era increspato.

Giunti sul posto, i sub hanno prima monitorato il fondale per eseguire una specie di mappatura, utile alle successive indagini. Poi è iniziato il vero recupero delle parti di scheletro. Dopo alcune immersioni, i militari hanno issato sul natante un sacchetto di plastica nera, contenente i resti trovati sul fondale.

Poi a riva si è proceduto a una prima identificazione del tipo di ossa: si trattava di un femore e parte di bacino. Null’altro è stato trovato nella zona perlustrata dai sub, ma tutto ciò fa supporre che le ossa rinvenute ieri possano essere quelle di qualche migrante, trasportate dai marosi.

I resti dello scheletro umano sono stati quindi riposti in una scatola d’acciaio. Saranno le successive analisi a stabilire se esiste compatibilità tra le ossa e se si potrà risalire alla identificazione della o delle persone.

Un relitto di epoca tardo medievale, una grande barca adibita al trasporto che potrebbe risalire a mille anni fa, forse lo stesso segnalato qualche anno fa dai sub di Legambiente di Conversano, è stato fotografato da alcuni sub al largo di Ripagnola, sul litorale a sud di Mola. La barca fotografata è in parte sommersa dal fango e dalla sabbia. I due sub di Bari hanno scoperto alcuni assi affioranti, in ottimo stato di conservazione, a una profondità di quattro-cinque metri e a una distanza di trenta metri dalla battigia. Sopra e tutto intorno tanta sabbia. Potrebbe trattarsi di un’antica imbarcazione da carico usata per il trasporto di materiali, ipotesi che non esclude l’organizzazione in quell’area, che corrisponde con l’antica Via dei tufi (la cui presenza è ancora oggi visibile) del trasbordo dalle barche grandi a quelle più piccole. E proprio in quella fase potrebbe essere successo un’incidente, un ribaltamento o il cedimento del fondo per il troppo peso del carico che ha spezzato l’imbarcazione a metà.

Mistero sepolto per secoli, che ora viene alla luce, facendo riaffiorare il relitto.

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