BARI - Strada statale 16, restyling e variante al nodo di Bari per l’arteria a più alta densità di traffico e purtroppo anche di incidentalità d’Italia. L’Anas ha infatti stanziato 250 milioni per il maquillage di asfalto, pulizia e manutenzione di ponti e guardrail, oltre all’installazione di telecamere e impianti di videosorveglianza in nome di maggiori standard di sicurezza (si parte col tratto tangenziale di Bari-Polignano, poi si arriva fino a Brindisi), ma soprattutto sta per approdare sui tavoli del Ministero (e dello stesso ente nazionale per le strade), l’iter relativo al progetto destinato a decongestionare il tratto tra il capoluogo e Mola.
Tre le opzioni in ballo già illustrate agli enti pubblici interessati, interpellati al fine di fare eventuali rilievi e controproposte, sulla base di costi, vantaggi e svantaggi relativi ad espropri e lavori per ciascun progetto. Si tratta di un percorso alternativo (due le ipotesi) sposato dai Comuni di Bari e Mola e dalla Città Metropolitana, ultima in ordine di tempo ad esprimersi ufficialmente, oppure l'allargamento dell'attuale carreggiata da quattro a sei corsie, sul quale puntano le amministrazioni cittadine di Triggiano e Noicattaro. In assenza di unanimità saranno Anas e Ministero a dirimere la questione, decidendo per la realizzazione dell’opera più idonea a normalizzare l’ipertrafficata strada Statale 16, unico punto di snodo dei flussi su gomma provenienti dalla dorsale adriatica sia verso il Salento sia verso la costa ionica e il resto del Sud Italia. L’intervento è finanziato dal Cipe (la delibera risale al 2016) con risorse del Fondo sviluppo e coesione 2016-2020 pari a 250 milioni di euro, ma entro dicembre 2021 sarà necessario formalizzare l’appalto, firmando il contratto che farà partire il cantiere, in grado, a lavori conclusi, di rendere più fluidi i collegamenti nord-sud, l’andirivieni dei tanti pendolari e la circolazione di merci e turisti.
I progetti La prima bretella consta di un tracciato nuovo rispetto al percorso attuale della Statale 16 (che coincide con la tangenziale) a partire dallo svincolo di via Caldarola (Japigia) fino all’uscita Mola-Rutigliano, Lunghezza 16 km, previsti 3 svincoli e 6 opere complementari.
La seconda opzione prevede la realizzazione di una bretella completamente in variante rispetto alla strada esistente: parte dallo svincolo per Mungivacca-Strada Statale 100 e si riaggancia alla Statale 16 in corrispondenza con lo svincolo per Mola-Rutigliano. Lunghezza 17,5 km con 5 svincoli e 8 ulteriori opere tra ponti e sottopassi.
Infine, con il cosiddetto allargamento in sede, l’attuale carreggiata si espanderebbe a sei corsie di percorrenza. Il progetto prende in considerazione un breve tratto in variante tra lo svincolo di via Caldarola (Japigia) e l’uscita per Triggiano-San Giorgio, per poi passare al cosiddetto adeguamento in sede tra lo svincolo di Triggiano-San Giorgio e quello per Mola-Rutigliano. Il tracciato, lungo 16 km, comporta la realizzazione di 5 svincoli e 12 opere maggiori (ponti, sottopassi), con notevoli disagi per l’attraversamento dell’abitato di Torre a Mare, che di fatto resterebbero irrisolti.
Incidenti Anche alla luce degli ultimi dati relativi al 2018 forniti dall’Asset (Agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio), che assegnano alla Terra di Bari (al pari con la Capitanata) la maglia nera in tema di sicurezza con 58 vittime sulle 201 riscontrate in tutta la Puglia (i feriti nel complesso sono stati oltre 16mila), la Regione Puglia si sta impegnando a dare una decisa accelerata a scelte e procedure. In particolare, la Ss 16 nel tratto che interessa l’area metropolitana di Bari ha registrato 209 incidenti, seguita dalla Statale 100 con 47 sinistri. Non è un caso che l’assessore ai Trasporti, Gianni Giannini, segua già da tempo molto da vicino tutta la vicenda, con la speranza di riuscire a chiudere l’iter già nel corso dell’estate. «I dati su traffico e incidenti sono preoccupanti, è necessario intervenire al più presto, anche nell’ottica di rendere più agevole la fruizione della tangenziale da parte di baresi e pendolari», afferma.